I Carabinieri di Rende hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di due giovani Coriglianesi, P.V. e L.S., entrambi 25enni, accusati di rapina a mano armata e ricettazione dell’autovettura usata per darsi alla fuga. Le indagini, svolte dai militari di Acri e dai colleghi di Rende, sono state coordinate dal PM Cozzolino della Procura della Repubblica di Cosenza, e si sono avvalse del contributo della squadra rilievi tecnici del Reparto Operativo di Cosenza.
LA RAPINA E LA FUGA – I fatti risalgono all’11 marzo dell’anno scorso, quando i due, a bordo di una Fiat Uno rubata la sera prima, si sono presentati presso la stazione di servizio Tamoil di Acri e, pistola alla mano, hanno sferrato un violento pugno al volto dell’addetto alla pompa di benzina, rapinandogli circa 1.700 euro in contanti e il telefono cellulare. L’immediata battuta effettuata dai Carabinieri di Acri ha permesso di rinvenire poco l’autovettura usata dai rapinatori, abbandonata ad alcuni chilometri di distanza dal distributore di benzina.
LE PROVE – L’accurato sopralluogo svolto dalla squadra che si occupa d’investigazioni scientifiche ha consentito di raccoglie elementi di prova determinanti a carico degli odierni arrestati. Infatti, gli esperti di dattiloscopia hanno isolato un impronta digitale risultata del pollice di L.S., mentre P.V. è stato incastrato dal suo DNA, trovato su un cappellino usato per nascondere il volto alle telecamere di sorveglianza. I determinanti elementi raccolti, da soli più che sufficienti ad incastrare i due, sono stati comunque incrociati con le immagini delle telecamere di sorveglianza della stazione di servizio, determinando un insieme di elementi di prova schiaccianti. Entrambi sono ora ristretti presso la Casa Circondariale di Castrovillari (CS) in attesa dell’interrogatorio di garanzia.