Gli uomini del Corpo forestale dello Stato, nei giorni scorsi, hanno individuato tre uomini che avevano prelevato trote illegalmente nel fosso Malarotta del comune di Petilia, all’interno del Parco nazionale della Sila, per mezzo di un generatore di corrente elettrica. I tre sono stati denunciati alla Procura della Repubblica. Mentre percorreva a piedi una sponda di un corso d’acqua montano, all’interno del Parco nazionale della Sila, una pattuglia di forestali si è imbattuta in tre uomini che alla loro vista hanno cercato di sbarazzarsi di un cesto con 49 trote e dell’attrezzatura elettrica usata per tramortirle.
I tre, originari di Mesoraca, espletati i primi accertamenti, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per pesca con l’uso della corrente elettrica, danneggiamento di acque pubbliche, uccisione di specie animali e introduzione di mezzi di distruzione in area protetta. Il pescato, previa comunicazione al procuratore di turno, è stato distrutto mentre l’attrezzatura per il prelievo è stata messa a disposizione della magistratura per le determinazioni di competenza. L’attività di prelievo di pesci con l’ausilio della corrente elettrica non è una pratica consentita nella pesca perché provoca la morte di tutti i pesci e gli anfibi presenti nell’acqua, senza distinzione di specie o dimensioni. Si provoca così una depauperamento del corso d’acqua, con ripercussioni sulla catena trofica dell’habitat. L’intervento eseguito dai forestali ha consentito di porre freno ad un’attività illecita con profonde ripercussioni sull’ambiente.