Appena arrivato nel calcio che conta con la conquista della prima storica promozione in Serie A, il Crotone può già vantare con orgoglio di aver lanciato ben cinque giocatori dei 23 convocati da Antonio Conte per inseguire il sogno di Euro 2016. Tre di questi sono stati di passaggio, con alterne vicende.
Federico Marchetti ha vestito la maglia rossoblù nel 2003, quando era un promettente portiere proveniente dalle giovanili del Torino. Non ha collezionato nemmeno una presenza nell’allora Serie C, in quanto il tecnico Gasperini preferì David Dei, con il quale riuscì ad ottenere la promozione in Serie B.
Angelo Ogbonna, anch’egli in prestito dal Torino, ha avuto un’esperienza ben diversa nel Crotone. Nella stagione 2007/2008 mise insieme 22 presenze e fu uno dei pilastri della cavalcata degli Squali verso la Serie A, che fu però interrotta ai play-off.
Graziano Pellé ha giocato con la maglia del Crotone negli ultimi sei mesi della stagione precedente, ma riuscì già a mostrare un discreto talento realizzando 6 gol in 17 presenze. Il Lecce puntò sull’esperienza in Calabria per coltivare il giovane salentino, che in breve tempo crebbe fino a raggiungere la nazionale under 21 e l’Eredivisie con l’AZ Alkmaar, dove si mise in mostra come uno degli attaccanti emergenti nel panorama europeo.
Altri due giocatori, peraltro in epoca più recente, a testimonianza della crescita che la società Crotone ha avuto negli ultimi anni, devono moltissimo all’esperienza in maglia rossoblù.
Federico Bernardeschi è salito agli onori della cronaca dopo la convocazione da parte di Cesare Prandelli per lo stage precedente al Mondiale 2014. Straordinaria la stagione 2013/2014 del centrocampista della Fiorentina in prestito al Crotone, con 38 presenze, 12 gol e un sogno promozione infrantosi ancora una volta ai play-off.
Alessandro Florenzi non ci ha messo nulla a diventare titolare nel Crotone. Grazie alle 35 presenze, agli 11 gol in maglia rossoblù e al titolo di miglior giovane della Serie B, il ragazzo del quartiere di Vitinia si è ripreso la maglia della Roma, conquistando un posto da titolare, un nuovo contratto e la convocazione in pianta stabile nell’Italia di Antonio Conte. E quel gol del pareggio con il Barcellona lo ha portato anche alla ribalta internazionale.
La duttilità di Bernardeschi e Florenzi è fondamentale per la nazionale italiana, poiché offre a Conte la possibilità di cambiare modulo in corsa e sfruttare sia la qualità che le capacità di inserimento dei due interpreti, così come Candreva e Giaccherini. Il primo avversario degli azzurri è il Belgio, messosi già in evidenza nelle amichevoli, dove ha però palesato le solite amnesie difensive, come testimoniano i due gol subiti in casa con la Finlandia nell’ultima amichevole. Una squadra come l’Italia, con una solida e collaudata difesa di stampo bianconero, un portiere di fama mondiale e veloci contropiedisti come i due ex-squali, oltre a Insigne, Eder e Zaza, non partirà certamente battuta con la squadra di Wilmots. Lo dimostrano le quote dei bookmakers riguardo l’evento: secondo William Hill la vittoria del Belgio è quotata 2.50, contro il 3.00 degli azzurri.
Il Belgio è la prima squadra europea nel ranking Fifa, ma non è tra le principali favorite per la conquista della coppa, essendo bancata a 12.00, mentre il 19.00 dell’Italia è forse il minimo storico.
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