Perché si vota con la matita e non con la penna? In occasione di ogni tornata elettorale, per esprimere il nostro voto, viene utilizzata una matita per apporre un segno sulla scheda elettorale. Si tratta di matite “copiative”, diverse dalle normali matite usate a scuola. La matita “copiativa” è indelebile e può essere cancellata solo per abrasione, quindi non è possibile compiere brogli alterando le schede già votate.
MATITA VS PENNA – La matita “copiativa” viene preferita alla classica penna biro per diversi motivi. Non rischia di lasciare trasparire segni sul retro della scheda, una volta piegata, prima di metterla nell’urna; non lascia macchie sparse; la penna ha più possibilità di rottura, con il conseguente rischio di macchiare le schede, mentre la matita può agevolmente essere temperata; se l’elettore dovesse sovrapporre le schede, nell’esprimere una preferenza su più schede elettorali, la matita “copiativa” non lascerebbe segni sulle schede sottostanti. Tutte ragioni per cui il voto potrebbe essere invalidato. In Italia la matita “copiativa” è obbligatoria fin dal Referendum del 1946, queste sono di proprietà dello Stato e non si possono portare a casa. Pena una bella multa da 103 a 309 euro. Una curiosità, in Germania il voto può essere espresso con una qualunque matita o penna, in linea di principio anche una portata autonomamente dall’elettore.