Tatyana Mamonova, per la prima volta in Calabria si innamora del sole e del calore umano dei calabresi che ha definito spettacolare. Ricordiamo che Tatyana Mamonova, giornalista del “The New York Times” e di molte testate giornalistiche importanti, è stata la prima femminista dissidente esiliata dall’Unione Sovietica nel 1980 per aver osato scrivere delle condizioni delle operaie in Russia. E’ stata la prima donna organizzatore ed espositore nel movimento artista anticonformista in Russia e una giornalista letteraria e televisione con Aurora Publishers che lavorano a fianco di Joseph Brodsky. Ha tenuto conferenze in centinaia di università e organizzazioni pubbliche negli Stati Uniti e in tutto il mondo, tra cui la partecipazione a un giro di conferenze nazionali. Ha fatto visite e studi a favore delle donne in Africa, Australia, Giappone, Stati Uniti, India, Sud America, Repubblica Dominicana, Scandinavia, Francia, Germania, Olanda, Italia e Grecia, con il sostegno di Amnesty International, Alliance Français. Ha esposto in più di 20 paesi dove la sua arte è stata ed è premiata, molte volte ha donato i proventi a beneficio delle attività della sua ONG e campagne per i diritti umani in tutto il mondo. Lei è anche produttore esecutivo di una serie televisiva settimanale educativo in Manhattan.
Cosa l’ha colpita della Calabria?
La bellezza della Calabria è qualcosa di indescrivibile, i colori dei fiori, delle colline, del mare, hanno uno splendore mai visto, perfino i profumi sono un qualche cosa di meraviglioso, la ginestra, che alterna il suo giallo al rosso dei papaveri è un ritratto d’autore unico al mondo. Il calore e l’accoglienza incorniciano il tutto. Mi era stata descritta come una terra magica… ho scoperto che lo è davvero.
A cosa è dovuta la sua visita in Calabria?
Ho collaborato al libro Donna Rosa, di Francesca Gallello, scrittrice di Cirò Marina, un libro che amo molto perché contiene testimonianze di violenze, una tematica a me molto a cuore. Ci tenevo quindi, a conoscere personalmente Francesca, perché il libro ha visto una mia collaborazione di contatto via mail, sono venuta quindi proprio per avere il piacere e l’onore di conoscere questa donna calabrese dal carattere ribelle e forte, decisa e combattiva che mi ha molto incuriosita e devo dire che non sono rimasta delusa, credo infatti, che la nostra amicizia vedrà ancora altre collaborazioni lavorative.
Quanti giorni si fermerà in Calabria?
Solo tre, purtroppo, ma conto di ritornare per il mese di settembre e fermarmi qualche giorno in più per realizzare un importante progetto culturale proprio con Francesca e con la sua Associazione Artistico Letteraria “Il Viale” di cui sono ambasciatrice nazionale dei diritti della donna, espressi nell’arte e nella scrittura il cui Presidente Onorario è un vostro grande poeta Calabrese, Dante Maffia.
Tre giorni pienissimi di impegni?
Sì, pienissimi, Francesca è una grande organizzatrice. Ho conosciuto la collega Giusy Regalino, grande amica di Francesca, che mi ha dedicato uno speciale sulla sua rete televisiva. Ho visitato la bella Crotone che ho trovato vestita di rosso e blu, meravigliosa. Bellissima Cirò Marina e mi è molto dispiaciuto non aver avuto tempo per visitare il Museo di Luigi Lilio di cui tanto mi ha parlato Francesca e che non sapevo e ne sono rimasta colpita, un pezzo di storia non locale ma mondiale che spero di visitare a settembre.
Ha ricevuto il premio internazionale “Conoscere le mie radici”?
Sì, l’Associazione Politico Culturale Radici, mi ha onorato assegnandomi questo importante premio che ho molto gradito. Un premio che rappresenta, in un certo senso, anche la mia lotta per la mia terra. Il premio mi è stato consegnato dalla Presidente Internazionale Francesca Gallello, proprio durante il programma televisivo a me dedicato.
Lei vive in esilio, essere costretta a vivere lontana dalla propria terra solo per avere scritto delle condizioni delle donne e delle operaie in Russia, cosa le fa pensare?
Mi fa pensare che non basta lottare ed impegnarsi per la difesa dei diritti della donna solo nel proprio paese ma bisogna fare una lotta globale che sia, attraverso la cultura, la conoscenza, incontri, manifestazioni, progetti politici e sociali, costruire per un mondo più giusto dove una donna possa scrivere e dire ciò che pensa, dove possa essere rispettata e non perché donna ma perché essere umano. Sicuramente nel mio prossimo libro foto-album parlerò ancora di Francesca, della sua raccolta di poesie storico-sociale che sono un monumento alla storia del popolo del suo territorio. Come ho già detto, sarò in Calabria nuovamente per settembre e magari comprerò una casa in questa terra di sole e di mare.
I suoi libri denominati Foto Album, racchiudono incontri, interviste, studi e ricerche fatte in molte parti del mondo, dal Giappone alla Francia, dalla Spagna all’Africa, distribuito in 20 paesi del mondo e tradotti in 11 lingue, questi lavori raccontano soprattutto di donne impegnate nella lotta contro la violenza sulla donna e nella pubblicazione del 2015, ben 5 pagine sono dedicate alla scrittrice Francesca Gallello, proprio per onorare il suo grande impegno che la vede a lottare per i diritti delle donne e per la rinascita del suo amato sud, una lotta costante che la porta in molti archivi di stato a fare ricerche per ricostruire la storia della sua terra.