“E’ tutto segnato, ormai, il destino di questo territorio. Un prospetto ed un quadro davvero devastante, quello che si stà susseguendo da diversi anni. Un territorio destinato a morire, nel silenzio da parte di tutte le istituzioni locali e della popolazione. Un altro servizio, che dal 13 di Giugno cesserà definitivamente per la Stazione Ferroviaria di Calopezzati, il trasporto ferroviario”. E’ quanto afferma Francesco Filippelli membro di varie associazioni ferroviarie nel territorio. “Negli anni, si è vista una razionalizzazione dei servizi in maniera molto graduale: a partire dalla chiusura dei servizi in stazione, fino a diventare colossi nel deserto. Proprio negli ultimi mesi, nella stazione di Calopezzati, come in gran parte delle stazioni ferroviarie della linea jonica, si è assistito l’installazione di moderne pensilline accompagnate da panchine, cestini per la differenziata e piccoli recipienti per gettare i mozziconi di sigarette”.
SPRECO DI DENARO – “Non si riesce a capire – continua Francesco – il motivo di tale sperpero di denaro pubblico se alla fine, si sapeva già il destino che sarebbe dovuto toccare alle medesime. Si poteva evitare di tagliare completamente queste stazioni, razionalizzandole ancor di più, ma permettendo quantomeno i servizi essenziali nelle ore più importanti, ma cosi non è stato. Queste stazioni presumibilmente, sono vittime di un disegno politico-economico che punta soltanto ad un servizio in basato sulla velocità del tragitto. Più veloce è il viaggio, più è economico alle casse della Regione perchè vengono effettuate meno fermate, causandone però una mancanza di servizi a scapito dei piccoli centri già isolati da ogni tipo di servizio pubblico. E se per un verso sono state acquistate tre coppie di treni nuovi “Swing”, per un altro, si deve velocizzare il tempo di percorrenza di un treno, in modo tale da avere competizione contro altri mezzi e ridurre le spese. Secondo alcune indiscrezioni, si apprende che si è tenuto, di recente, alla Regione un tavolo tecnico, che stabiliva le fermate da mantenere o da tagliare per velocizzare i tempi di percorrenza, e nessuna istituzione locale a parte qualche associazione pendolare, ha fatto nulla per evitare che qualche stazione fosse venuta a mancare”.
CITTADINI PRONTI A MANIFESTARE – “Inoltre, abbiamo esimi rappresentanti in Regione che potevano evitare quest’altro scempio, come il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea, che in tempi di campagna elettorale regionale, è andato a Calopezzati per riscuotere voti. Lo stesso presidente regionale Oliverio, potrebbe cambiare le sorti della decisione disastrosa per il territorio, grazie al dialogo presente con amministratori locali e dintorni. Insomma, si poteva andare contro corrente presentandosi al tavolo tecnico e scongiurando il taglio; però nessuno ha avuto interesse per cercare di salvaguardare il paese, per evitare di renderlo ancor più isolato di quanto non lo è. I comitati di pendolari locali della zona, fanno sapere che stanno cominciando a muoversi in questo verso, per svolgere una manifestazione con la presenza dei sindaci del territorio in collaborazione con il CIUFER (Prof. Domenico Gattuso) , nelle prossime settimane a Rossano. Confido – conclude Francesco – in un azione mediatica, da parte del Sindaco Franco Cesare Mangone, affinchè faccia pressione sugli enti regionali sopracitati, affinchè possano revisionare questa scelta che è stata inclusa nel nuovo orario ferroviario del 13 giugno 2016”.