Finalmente dopo 104 anni dalla morte, Serra San Bruno ha restituito piena dignità ad uno dei suoi figli migliori, e tra i più famosi, quel Mastru Brunu Pelaggi, poeta-scalpellino, oggi voce dell’Enciclopedia Treccani. Sabato scorso, 21 maggio, il poeta serrese è stato riportato in vita da un anonimo ossario con l’inaugurazione di una stele funeraria nel cimitero monumentale fortemente voluta dal Comitato civico presieduto dal geom. Giacinto Damiani. È seguito nel salone di Palazzo Chimirri, (casa del ministro Bruno Chimirri grande amico dello scalpellino), un incontro di studi, moderato dal giornalista Sergio Pelaia, dal tema “Il messaggio di lu Zaccanu” sull’opera umana e poetica di Mastru Brunu. Ne hanno parlato: Antonino Ceravolo, storico e Dirigente scolastico; Sergio Raimondo, Commissario straordinario del Comune di Serra San Bruno; Gabriele Scalessa, Curatore della pagina Treccani; Giacinto Damiani Presidente del Comitato civico e autore del “??Pinsati?? Manca…un piede”; Mimmo Stirparo scrittore e giornalista, nostro collaboratore e Domenico Calvetta Direttore della Rivista “Santa Maria del Bosco. Le conclusioni del convegno sono state tratte da Nicola Alberto Filardo, Presidente del Tribunale di Vibo Valentia.
Secondo il prof. Ceravolo non è più possibile scrivere del Pelaggi come autore analfabeta perchè, “il poeta dei luoghi, il poeta della protesta ha utilizzato espedienti letterari che non sono semplici per un analfabeta, come gli onomatopee”, insomma “esiste un problema Pelaggi nella letteratura calabrese sul quale bisogna riflettere e comprendere come un poeta analfabeta abbia potuto comporre strutture particolari e non bisogna limitarlo al solo campo della protesta.” Per Mimmo Stirparo è necessario comprendere e metabolizzare l’insegnamento che deriva dalle poesie di Mastro Bruno, quel messaggio di “lu Zaccanu” che dovrà essere una guida quotidiana perché “Serra, la comunità delle Serre, come ogni altra comunità non è fatta di ‘particulare’ bensì di generale, di bene comune, per cui i nuovi amministratori che usciranno dalle urne del prossimo 5 giugno dovranno farsi carico degli insegnamenti non solo del Pelaggi ma anche di La Pira e di Santa Caterina da Siena perché, come diceva Mons. Giuseppe Agostino, ‘la città è di tutti, tutti per la città’”. Ed ancora. Per Stirparo, “il nostro paese è stato bello quando era brutto, si stava bene quando si stava male; è necessario recuperare la memoria di quei nostri uomini migliori che hanno reso illustre la nostra cittadina, come Sharo e Vinicio Gambino, Giuseppe Maria Pisani e i tanti artisti della famosa ‘mastranza di la Serra’”.
Commovente, poi, il momento in cui il nostro Stirparo ha voluto omaggiare l’artefice della manifestazione, Giacinto Damiani, con una targa realizzata dall’orafo crotonese Michele Affidato. Il Curatore della Treccani Gabriele Scalessa ha illustrato il percorso che lo ha portato ad inserire il Pelaggi nella storica enciclopedia, un percorso che nasce dall’interesse per il dialetto ottocentesco e dalla curiosità di conoscere il poeta serrese attraverso le varie fonti bibliografiche e il contributo notevole che gli è derivato dal giornalista Stirparo. Secondo il Direttore Calvetta è bene incentivare il ritorno alla poesia dialettale come volano di sviluppo culturale per i giovani e per gli studenti dei vari istituti scolastici di Serra. Il vero deus ex machina della giornata culturale, Giacinto Damiani, Presidente del Comitato civico e autore del “??Pinsati?? Manca…un piede”, ha rimarcato il concetto dell’unità, dell’essenzialità di quel “piede” che è il cittadino perchè lo sviluppo e la rinascita delle Serre si possono ottenere “con l’unità, senza divisioni politiche”, insomma, “Serra è tesoro di tutti e un braccio serve all’altro.” Il Presidente del Tribunale di Vibo Nicola Alberto Filardo, ha ricordato che il poeta Pelaggi “è riuscito a scrivere quel che ha vissuto grazie al suo patrimonio genetico e al fervido ambiente culturale della Serra San Bruno di quel tempo.”
Esprimo parole di encomio,associandomi alle emozioni
provate dalle Autorità presenti e da tutti i cittadini di Serra San Bruno, per l’inaugurazione della Stele, che ricorda il poeta Bruno Pelaggi. Una
Stele che è un viaggio nel Tempo, un ritorno alle Radici,Storia di un Passato, permeato di umanità,sag-
gezza e Certezze Valoriali.
Pensieri di vera stima e di ammirazione da
Palma Barletta.
Cutro(KR)