Degrado, degrado urbano, abbandono, deterioramento, disfacimento, pericolo, inquinamento! Così si può riassumere la situazione della strana città di Crotone, dal centro alle periferie. È tutto un processo che rimanda a carenze di cure e manutenzione, alla mancanza di controllo del territorio e del rispetto per l’ambiente; in una parola: disaffezione! Un tema che tocca da vicino il centro della città, il perimetro attorno al Tribunale e al Municipio, le strade adiacenti dalle parti della sede della Provincia e della centrale e trafficatissima via Mario Nicoletta che è un po’ la porta nord di Crotone. Siamo davanti ad un segnale sintomatico del malessere, se non di declino, di un territorio che lentamente si usura. Tutto avviene sotto lo sguardo incredulo di tantissimi crotonesi perbene, di forestieri che quotidianamente si riversano sul capoluogo, dei non molti turisti che, bontà loro, scelgono di visitare la città di Pitagora.
Non è certamente un belvedere: edifici lasciati all’incuria, vecchie catapecchie pericolanti e asilo di malessere sociale, muri di case ridotti in briciole, brandelli di case, infissi penzolanti e spazi verdi inesistenti o cementificati, tetti di lamiera dondolanti e pronti per il volo al primo soffio di vento, tetti di amianto in tutta l’area del quartiere Acquabona e sant’Antonio, sono lì come espressione di indifferenza delle istituzioni. È tutto un abbandono! Tutta una baraccopoli! Luoghi trascurati. Vedere per credere: area adiacente al mercatino ortofrutticolo di via G. Manna; area alle spalle del Tribunale; via Mario Nicoletta; area pomposamente denominata Galleria Nettuno ecc. Stranamente solo nella città di Crotone non esiste l’istituto della demolizione coatta! O forse si attende che cada qualche pezzo in mezzo alla strada col rischio danno per i cittadini come avvenuto per lo storico palazzo dell’ex Hotel Jorno della centralissima piazza Pitagora?! Per carità cristiana mi fermo qui! Ai nuovi amministratori, quelli che usciranno dalle urne del prossimo giugno, affidiamo le buone sorti.