I dati pubblicati dall’Arpacal sulla balneazione del mare calabrese fanno ben sperare in vista dell’estate 2016. La qualità dell’acqua, dalle analisi effettuate dall’Agenzia Regionale per la Prevenzione e l’Ambiente, è stata classificata come “eccellente” (elenco completo). Alcune zone risultano “buone” e “sufficiente”.
POCHI MA SCARSI – Soltanto 18 punti in tutta la Calabria sono classificati come “scarsi” e quindi non balneabili (elenco completo): di cui 2 in provincia di Cosenza (a 200 metri dalla foce del depuratore di Paola e a Praia a Mare a 50 metri dal canale Fiumarella), uno solo in provincia di Crotone (a 500 metri a sud del fiume Neto), 3 in provincia di Vibo Valentia (700 metri tratto Rocchetta di Briatico, 200 metri a destra della foce del Mesima e a Nicotera zona nord del torrente Sant’Anna) e 12 in provincia di Reggio Calabria (a Gallico in due tratti, Pentimele, nel tratto del circolo nautico, lido comunale Villa Zerbi e i tratti dei due pontili nord e sud, in zona di Pellaro-Lume, a 500 metri a nord del torrente Annunziata e al circolo velico, un tratto di Villa San Giovanni e il delta del fiume Mesima).
ANALISI – Ricordiamo che l’Arpacal analizza due parametri per la classificazione dell’acqua: gli enterococchi intestinali e l’escherichia coli. Insomma un bel biglietto da visita per la Calabria in vista dell’estate. Bene anche i comuni che da anni si fregiano della Bandiera Blu come Trebisacce, Cirò Marina, Melissa e Roccella Ionica tutti comuni costieri sulla fascia ionica.
Per avere signifiato completo e veritiero le misure andrebbero ripetute a meta’ luglio a fine luglio e a metà agosto. D’inverno non sono significative.
Un calabrese Doc che ama la sua terra ma non apprezza le approssimazioni.