Il 22 Maggio 2014 si tenne la prima riunione della fantomatica “cabina di regia per la regione Calabria”, istituita con Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, per il coordinamento dell’azione di governo nelle materie economico-sociali nei confronti della regione Calabria e del Comune di Reggio Calabria. Inutile dire che si trattò solo di una delle più grandi prese per i fondelli per la Regione Calabria che oggi – rapporto Svimez alla mano – è diventata la regione più povera d’Europa tanto da raggiungere l’incredibile record di essere peggiore della Grecia.
L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” non si stupisce che lo stesso governo Renzi non abbia avviato i lavori per il 3° Megalotto della S.S.106 che collegherebbero Sibari a Roseto attraverso una Nuova strada a due corsie per senso di marcia ed uno spartitraffico centrale: si tratta di un lavoro di cui c’è già un progetto che ha ottenuto tutti i pareri favorevoli degli Enti interessati e che ha già la copertura economica di 1,5 miliardi di euro. Questo lavoro è fondamentale per la Calabria! Lo è per ovvie ragioni di sicurezza. Tuttavia, questa strada è importante anche per ragioni economiche: legate prevalentemente allo sviluppo ed al progresso di una regione che soffre più di tutti in Europa. “Purtroppo in Calabria sono finiti i bei tempi di Mancini, Misasi, ecc. ed oggi abbiamo dei parlamentari che a Roma contano meno di niente che nei fatti ottengono il nulla più assoluto e che però paghiamo noi contribuenti peraltro anche non poco. Si tratta di 20 deputati e 10 senatori per un costo totale che va ben oltre di 10 milioni di euro l’anno e che non producono quasi niente per la nostra Calabria. Per la S.S.106 producono zero”.
Cosa intende dire il sig. Viselli con la frase “mettere in sicurezza”? Forse allude alle rotonde?
La 106 è da rifare no da mettere in sicurezza: deve essere trasformata in una strada sicura!
Il tratto Roseto Sibari, già in parte ammodernato, è il più sicuro di tutta la 106. Il progetto del 3° megalotto è il più costoso del pianeta. Con 1 miliardo e 500 milioni si potrebbero mettere in sicurezza tutti i tratti più pericolosi. Ma l’Anas ed i suoi sguaiati portavoce insistono per la sua realizzazione. Ci sarà un motivo che ci sfugge? Un premio per chi risolve l’indovinello.