“Il diritto alla salute è fondamentale per qualsiasi comunità e la possibilità per i cittadini di accedere a cure adeguate, specialmente in un settore delicato come quello oncologico, deve essere l’obiettivo principale peraltro sancito dalla nostra costituzione” lo affermano in una nota Rosario Villirillo presidente Ass. Marco Polo, Filippo Sestito presidente Arci Crotone, Lucia Sacco presidente Coop. Soc. “I tre melograni” e Oscare Grisolia presidente Ass. Scaut Raider Calabri sez. Cirò Marina. “L’attivazione di poli d’eccellenza e di strutture sanitarie che possano rispondere in modo efficace ai bisogni della collettività, pertanto, non può che essere un elemento positivo specialmente quando questo avviene in un’area della Calabria come quella di Crotone dove si assiste oramai quotidianamente alla continua compressione della dimensione pubblica del servizio sanitario, già ridotto ai minimi termini a causa delle scelte politiche effettuate da tutti gli schieramenti che si sono succeduti nei vari Governi e che culmina con lo smembramento di interi reparti del presidio ospedaliero cittadino”.
“Pensiamo che l’investimento di capitali privati nella sanità sia un fatto legittimo e positivo se contribuisce ad ampliare l’offerta sanitaria senza aggravio di spesa per le casse dello Stato. Premesso ciò non comprendiamo come mai una serie di organizzazioni, partiti, sindacati, associazioni di categoria, singole realtà economiche e commerciali, istituzioni pubbliche e per ultima anche la Chiesa crotonese, nella persona del Vescovo, stiano operando una pressione fortissima affinchè sia concessa al Marrelli Hospital l’autorizzazione al funzionamento, sottolineando a tal fine i disagi più complessivi che riguardano il funzionamento del servizio sanitario nel nostro territorio. Tutto questo ha più il sapore di una difesa di interessi esclusivamente privati piuttosto che della salvaguardia dell’interesse generale all’assistenza sanitaria. Riteniamo, infatti, che per affrontare correttamente la questione sia necessario investire direttamente il governo regionale calabrese e il governo Renzi, pretendendo dal Commissario per la Sanità in Calabria Scura un interesse concreto rispetto alla tutela del diritto alla salute dei cittadini calabresi e crotonesi attraverso l’impegno a garantire maggiori investimenti per la sanità pubblica, al rinforzo del presidio ospedaliero di Crotone, al complessivo miglioramento dei servizi erogati in ambito sanitario. Non è più possibile assistere inermi a continui tagli alla sanità pubblica crotonese mascherati da operazioni virtuose di riduzione degli sprechi della spesa pubblica. Speriamo, infine, che il dibattito pubblico si concentri, nel futuro, sulla richiesta di più sanità pubblica e statale e che non si utilizzino temi così delicati ed importanti per la popolazione del crotonese per costruire, magari, nuove o vecchie soggettività politiche”.
Qualcuno ha mai dato un’occhiata al pronto soccorso per come funziona?qualcuno si è mai interessato a visionare i reparti o le diagnostiche?.
Lo smembramento è reale e bisogna porvi rimedio ma la cattiva gestione pure.