“SS106: superiamo l’immobilismo”. E’ stato questo il tema di una valida iniziativa di carattere socio culturale organizzata dall’Associazione di Calopezzati “Basta vittime sulla S.s. 106”. L’evento di sensibilizzazione e confronto sull’atavico problema della messa in sicurezza e ammodernamento dell’importante arteria stradale che collega il Sud con il Nord dell’Italia è stato realizzato presso l’auditorium ‘Amarelli’ di Rossano con il patrocinio dell’Ordine dei Commercialisti e degli esperti contabili di Rossano, della Sois, Società italiana di sociologia, Sezione Calabria, e di ben 13 comuni ricadenti nel basso Jonio cosentino, nella valle del Trionto e nella Sila Greca. Si tratta dei Comuni di Bocchigliero, Calopezzati, Caloveto, Campana, Cariati, Cropalati, Crosia, Longobucco, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Rossano e Terravecchia. Ha coordinato i lavori il sociologo e giornalista, Antonio Iapichino, il quale ha evidenziato che lo sviluppo passa, attraverso le infrastrutture.
Nell’introdurre il convegno, a cui hanno partecipato diversi amministratori locali, rappresentanti di associazioni del territorio ed esponenti di forze politiche, il presidente dell’Associazione organizzatrice, Fabio Pugliese, ha messo in risalto che da cinque anni la Ss 106 è considerata come la strada più pericolosa d’Italia. Ha spiegato che l’associazione è nata allo scopo di porre all’attenzione delle istituzioni preposte la questione della suddetta via di comunicazione. Ci sono 25 cantieri pronti per mettere in sicurezza la strada. Non basta: è necessario far partire l’ottavo e il nono megalotto, rispettivamente quello del tratto fra Roseto e Sibari e quello di Sibari – Mandadatoriccio. Pugliese vuole interagire con la Regione per far scendere in Calabria il Ministro ai Lavori pubblici. Lo scrittore e saggista, nonché vicedirettore dell’Università popolare di Rossano, Gennaro Mercogliano ha detto che la letteratura non serve soltanto alla vita ma anche alla politica. Ha evidenziato che i giovani devono essere protagonisti attivi del progresso sociale.
Il sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, ha evidenziato che negli anni sono state fatte solo parole su questa annosa problematica. A suo giudizio si trattato di “incapacità dei governanti di saper investire in Calabria”. Per Antoniotti lo sviluppo passa tramite la 106. “Se non verrà realizzata questa strada saremo tagliati fuori”. Il presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Rossano, Carlo Plastina ha fatto notare che “questo territorio non deve stare in silenzio”. Ha lanciato degli input per una partecipazione attiva della cittadinanza. “Chi ama la propria terra ha voglia di dare”. Ha concluso i lavori il poeta e scrittore, candidato al Premio Nobel per la Letteratura, Dante Maffia. Ha fatto risaltare l’indignazione del territorio e di ogni cittadino. Una strada realizzata nel 1928, allora, “una strada importante”, oggi non più adeguata ai tempi e ai nuovi flussi veicolari. Il professore Maffia ha lanciato un grido di guerra. “Una battaglia, non solo per le tante vittime, ma senza strutture non si va da nessuna parte”. Ha fatto notare che “i morti sono anche nostri”. Oggi c’è bisogno di “riappropriarci del nostro patrimonio culturale. La storia è il nostro patrimonio. Un patrimonio che non possiamo perdere”.