“Una Chiesa viva è una Chiesa che sogna”. Questo era stato ed è il tema centrale dell’articolato programma sviluppato dalla Chiesa di S.Antonio in occasione della sua celebrazione. Un ricco programma organizzato in occasione delle prossime festività dedicate a S.Antonio, dalla stessa parrocchia, guidata da padre Lombardo La Noce con la stretta collaborazione di Alfonso Calabretta, presidente dell’Associazione “Il Lunario” e della sempre fattiva collaborazione e sostegno del CSV Aurora di Crotone, presente con la Vice Presidente, Lucia Sacco. Manifestazioni che hanno visto la collaborazione e l’inclusione di associazioni, volontari, fedeli, semplici cittadini.
Domenica scorsa, era stata programmata una fiaccolata in memoria dei tanti morti di migranti provenienti dal continente Africano. “Per coltivare il futuro non basta l’ottimismo, ci vuole la speranza.” Così ha esordito padre Lombardo, al termine della Fiaccolata organizzata appunto domenica scorsa, che ha visto numerosi cittadini, la stessa Parrocchia, snodarsi in silenzio lungo Via Madonna di Mare, fino ai Mercati Saraceni. “Come Chiesa abbiamo tutti una responsabilità forte, che è quella di seminare la speranza” ha continuato padre Lombardo, prima di dare inizio ad una serata che si è sviluppata emotivamente coinvolgente, intensa, ricca di significati.
Una fiaccolata promossa per ricordare gli oltre 21.439 immigrati che cercavano di arrivare “alla terra promessa” per sfuggire ai drammi dei loro paesi, morti in mare e, nell’occasione, ricordare anche i morti della nave Lince che ha segnato il nostro territorio durante la seconda guerra mondiale. Una manifestazione resa emozionante dalle letture di alcune poesie e brani declamate dai soci della LaAv di Cirò Marina davanti ad un pubblico attento e partecipato. Fra questi anche il neo assessore alle politiche giovanili e pari opportunità, Francesca Alosio e l’Assessore Sergio Ferrari che dopo avere marciato anch’essi insieme agli altri hanno seguito attenti lo svilupparsi di una manifestazione che, ripetiamo, è stata viva, vera, intrisa di calore umano.
Una partecipazione pubblica che è stata anche uno stimolo alle politiche di inclusione sociale e ad azioni collettive e individuali nella lotta contro la povertà e l’esclusione sociale. Una manifestazione che ha mirato a puntare anche ad una società più coesa per sensibilizzare i cittadini ad un equa distribuzione in cui nessuno si senta emarginato. I Templari della Commenda di S.Francesco, l’Associazione Marinai, gli scaut Raider, la LaAv, la Misericordia, tantissimi cittadini tutti insieme per lottare contro la discriminazione, la povertà, l’esclusione sociale, l’intolleranza, per dare risposte ai bisogni che ogni giorno provengono dalla società civile mai come oggi martoriata da una crisi economica ed etica.
Al termine della coinvolgente manifestazione, tutti hanno ricevuto un adesivo raffigurante una mano, con su scritto: “io ci sto”, per poi tutti, condividendone gli intenti e gli impegni, apporre la stessa su di un telo in segno di adesione. La preghiera del marinaio, dopo avere letto i nomi dei morti, anche quelli della nave Lince, ha preceduto lo sparo di alcuni fuochi a simboleggiare il ricordo e la preghiera, nella speranza di un domani più solidale.