Questa mattina il presidente della Regione, Mario Oliverio ha incontrato il sindaco di Soveria Mannelli, Giuseppe Pascuzzi. All’incontro hanno partecipato anche il Presidente del Consiglio regionale Antonio Scalzo ed il Vice sindaco di Soveria Mannelli, Filippo Garofalo. Oggetto dell’incontro, richiesto dallo stesso sindaco, la prospettiva della struttura ospedaliera di Soveria Mannelli e dei servizi sanitari. Oliverio ha comunicato al primo cittadino la volontà di procedere, nell’ambito della riorganizzazione dei servizi territoriali e della rivisitazione del piano della rete ospedaliera, a definire un ruolo anche per le strutture ospedaliere di montagna, attraverso la definizione di un modello di ospedale che risponda alle particolari condizioni di perifericità dei territori montani che richiedono strutture ospedaliere adeguate a prestare servizi di pronto intervento e di cura di patologie incidenti nelle comunità locali.
“In questo quadro -ha detto il presidente della Regione- abbiamo già concordato con il Commissario Massimo Scura la necessità di rivedere il piano della rete ospedaliera anche al fine di affrontare le problematiche relative ai quattro ospedali di zona montana di Soveria Mannelli, Acri, San Giovanni in Fiore e Serra San Bruno che, per una assurda gestione burocratica e contabilistica del piano di rientro, nel corso di questi anni sono stati svuotati e depotenziati nei servizi essenziali e le popolazioni della zona montana sono state private persino dei livelli essenziali di assistenza. I servizi sanitari devono essere riqualificati partendo dalla primaria esigenza di tutela e cura della salute dei cittadini che vivono nei territori non dimenticando che una parte della popolazione calabrese vive nelle zone collinari e montane e non può essere tenuta in una condizione da terzo mondo”. “Nei prossimi giorni –ha concluso il Governatore della Calabria- sia io che il Commissario Scura avremo modo di visitare queste strutture ospedaliere per definire una proposta di riorganizzazione dei servizi da assumere nella riprogrammazione regionale. La stessa cosa sarà fatta per gli ospedali di confine”.