Nella giornata di ieri, in una capillare attività di polizia marittima svolta sia terra che a mare tra la località Gabella Grande del Comune di Crotone e la Fraz. Torre del Comune di Melissa, i militari della Capitaneria di porto di Crotone e dell’Ufficio Locale Marittimo di Cirò Marina hanno posto effettuato diversi controlli sulla filiera della pesca. In particolare, tramite pattuglia a terra venivano dapprima individuati diversi motopesca sottocosta intenti ad effettuare la pesca del novellame di sarda, il cosiddetto bianchetto, successivamente si riscontrava che tali pescherecci provvedevano a sbarcare il prodotto ittico direttamente in spiaggia, stipandolo in cassette di polistirolo ed occultandolo con dei teli. Queste cassette sarebbero state poi prelevate da persone a terra il cui compito, in accordo con i pescatori, è proprio quello di prendere il prodotto ittico e trasportarlo, con apposite autovetture tipo jeep, particolarmente adatte a sentieri sterrati o sabbiosi.
Con questa tecnica, i pescatori di frodo, rendono le operazioni di contrasto alla pesca illegale particolarmente difficili, non solo perché il prodotto viene spesso sbarcato su spiagge di difficile accesso, a volte addirittura impraticabili, ma anche perché così rientrano in porto vuoti, ovvero senza alcun pescato. Il pregiato prodotto ittico, nascosto quindi in quel modo, veniva comunque individuato in 6 cassette di polistirolo, contenenti circa 30 kg in totale, e sequestrato dal personale della Capitaneria di porto di Crotone. Nel contempo in mare, sia da nord che da sud, veniva disposta l’uscita delle motovedette CP569 dell’Ufficio Locale Marittimo di Cirò Marina e CP873 di Compamare Crotone. I controlli a mare portavano ad intercettare un peschereccio sul quale veniva rinvenuto a bordo del novellame di sarda stipato in un contenitore di plastica e una rete da pesca di tipo “sciabica”. Le pattuglie a terra, costituite da personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Cirò Marina e della Capitaneria di porto di Crotone, hanno quindi proceduto ad effettuare il sequestro della rete lunghezza di circa 50 metri, non riuscendo però a portare a termine anche il sequestro del “bianchetto”, gettato a mare dai pescatori impedendone non solo il sequestro preventivo ma anche occultando le prove. Il prodotto ittico è stato devoluto in beneficenza dopo i controlli del personale dell’ASP di Crotone.