“Nel silenzio generale, a Roma, si consuma il delitto dell’ammodernamento del 3° Megalotto della Nuova SS106. Una morte voluta per la verità da molti che purtroppo non vedrà alcuna resurrezione. Come non vedranno alcuna resurrezione le migliaia di vittime della famigerata “strada della morte”, la strada più pericolosa d’Italia, la cui memoria in questo modo è stata tristemente disonorata” è quanto afferma Fabio Pugliese presidente dell’associazione Basta Vittime sulla SS106. “Poco meno di 1,5 miliardi di euro prenderanno il volo nei prossime settimane chissà verso quale grande infrastruttura del Nord o del Centro Italia perché, in Calabria è noto, le infrastrutture non sono desiderate. Inutile, infatti, accusare la politica ed i politici (che pure hanno delle responsabilità non irrilevanti), perché il primo dato vero ed inconfutabile è semplicemente questo: la Nuova SS106 non la vogliono i calabresi”.
“Molti di questi – continua Pugliese – si affretteranno già dalle prossime ore a smentire quello che scrivo. Altri calabresi, invece, scriveranno che la Nuova SS106 non si realizzerà perché è immersa in un circuito di corruzione che non ha precedenti dimenticando che le trascrizioni delle intercettazioni, invece, ci permettono di configurare chiaramente un quando all’interno del quale il 3° Megalotto della S.S.106 in Calabria non andò al CIPE di gennaio, di febbraio e di marzo 2015 perché non era annoverata tra quelle grandi opere intrise da corruttele e non era “spinta” (o non stava a cuore se preferite), da quei poteri forti che ne rivendicavano la realizzazione urgente. Quello che ormai è accaduto, in verità, è diverso: c’è stato chi ha voluto cogliere la palla al balzo per strappare al Sud ed alla Calabria qualcosa che gli spettava per portarlo altrove ed è accaduto anche che i calabresi, come sempre storicamente è avvenuto, non hanno mosso un dito per difendere l’interesse generale di questa terra. Un consiglio a tutti i giovani calabresi: continuate a scegliere il nord o l’Europa per costruire il vostro futuro. Non commettere l’errore di restare in questa terra! Perché qui in Calabria un futuro per voi non ci sarà mai”.
Finché le nostre amministrazioni useranno la 106 come un bancomat, ai voglia a sperare che qualcuno si mobiliti sul serio per evitare fatti come questo denunciato. Ma la rabbia che mi fa è che nessuno, dico nessuno, ne parla sul serio. Tutti rassegnati.
Cominciamo finalmente a toglierci dai piedi tutti i nostri politicanti da strapazzo. Proviamo finalmente a mandare a governarci qualche volto nuovo: almeno proviamoci!
Avete visto,a proposito delle trivellazioni, come faccia presa la più becera delle demagogie? Tutti in piazza a protestare contro l’inutile (come quanto tutti dissertavano sui malefici dei cellulari)?
Parliamo, finalmente di cose serie: la 106 deve essere rifatta, e basta!
Sicuramente la BREBEMI, parallela alla A4, per lo Stato Italiano era più urgente. Il Sud non interessa ai partiti nazionali se non per i voti che i politici locali venduti rubano al futuro dei meridionali.
Unione Mediterranea