“Sono 2,5 miliardi in meno rispetto a quanto stabilito nel Patto per la Salute, successivamente confermato nella Legge di stabilità per il 2015. Non si può ascoltare in silenzio chi sostiene che si sia trattato di una rinuncia ad un presunto aumento. Si tratta di un taglio orizzontale, e come tale va classificato”. Questo il commento di Tonino Aceti, coordinatore del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva alle dichiarazioni rilasciate ieri da Chiamparino.
“A questo si aggiunga anche che a sostenere la tesi del mancato aumento sono proprio le Regioni, cioè le stesse che fino a qualche giorno fa si lamentavano di non poter garantire le prestazioni essenziali, cioè i LEA”. “La cosa più grave, che nessuno ha avuto ancora il coraggio di dire”, ha aggiunto Aceti, “è che questo modus operandi potrebbe essere reiterato fino al 2018, e quindi diventare strutturale. E’ necessario intervenire con urgenza e fattivamente sulla legge di stabilità 2015, per scardinare questo meccanismo perverso”.