Nell’agosto del 2012, Leo Morabito e Bruno Bruzzanuti, due appassionati di immersioni, ritrovavano una testa di leone in bronzo, nel tratto di mare tra Africo e Bianco, in provincia di Reggio Calabria. Gli stessi sub, inoltre, segnalavano la presenza nella zona di altri pezzi di interesse archeologico, tra cui una statua, frammenti di vasellame e i resti di una struttura forse riconducibile ad una nave. Venivano immediatamente allertati i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e la Soprintendenza per i beni Archeologici della Calabria, nonché, successivamente, il Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria. A distanza di due anni e mezzo dal ritrovamento, sono adesso disponibili i risultati delle analisi condotte nei laboratori dell’Ateneo di Arcavacata, grazie alle quali è stata confermata l’autenticità della testa leonina in bronzo. Le conclusioni alle quali sono giunti i ricercatori dell’Unical verranno presentate ai giornalisti il 17 febbraio, alle 11, nella Sala Stampa del Centro Congressi “Beniamino Andreatta”.