Sembra proprio che all’aeroporto di Crotone sia negata la tranquillità, anzi si ha l’impressione di vivere sempre in modo convulso, per cui si passa dall’entusiasmo per le parole di John Alborante e David O’Brien di Ryanair che vedono nel nostro scalo grandi potenzialità, tanto da paragonarci a Lamezia Terme, alla depressione per un futuro incerto, condizionato da troppe incognite, ma soprattutto ad una indifferenza che ne potrebbe decretare la morte. Allora forse è meglio razionalizzare tutto ed esaminare la situazione con distacco, partendo da un semplice concetto: l’eventuale chiusura dell’aeroporto di Crotone rappresenterebbe un freno rovinosamente tirato per le chance di sviluppo della costa ionica e l’inizio della progressiva desertificazione della provincia crotonese. Se questo concetto diventa la traccia dei ragionamenti in campo e soprattutto, dell’iniziativa politica di tutti gli schieramenti ad ogni livello, dalle amministrazioni comunali fino al Parlamento, passando per il Consiglio Regionale, allora possiamo sperare di portare a casa un risultato finalmente positivo. L’aeroporto sta dimostrando in questa fase di poter realizzare i numeri, ma è evidente che la società di gestione vada sostenuta e supportata, anche perché gravata da una esposizione debitoria consistente e da un divario infrastrutturale che deve essere immediatamente colmato. Un problema, a dire il vero, che non riguarda solo Crotone, ma che a Crotone non trova da tempo soluzioni, mentre dalle altre parti accade il contrario. Per l’aeroporto dello Stretto, sia la Provincia di Reggio Calabria, che la Regione hanno stanziato cospicui finanziamenti per coprire il buco nelle casse della società aeroportuale reggina. Lo stesso non è stato fatto per il nostro scalo. Eppure per Crotone si era preparato il Sieg, come strumento per finanziare le attività della società di gestione, ma il tutto si è fermato su qualche scrivania del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, e lì giace a raccogliere polvere.
Ancora oggi Crotone è l’unico aeroporto nazionale a pagare il servizio “Torre di controllo”, fornito, invece, gratuitamente, dall’Enav a tutti gli altri scali. Possibile, mi domando, non riuscire a sbloccare definitivamente questa situazione? Tutto questo è parte di un’interrogazione parlamentare dell’On. Nicodemo Oliverio, (unico rappresentante ad essersi mobilitato concretamente per lo scalo) al Ministro Lupi, Ministro che però non ha ancora fornito risposte. Ancora peggio la situazione che riguarda il sistema ILS, la cui assenza costringe gli aerei a dirottare su Lamezia se a Crotone c’è clima avverso, con danni economici per la compagnia aerea, di immagine per lo scalo crotonese e di tempo per i passeggeri. Ma perché il sistema non viene definitivamente collaudato? Anche su questo argomento dobbiamo registrare laconiche reazioni. In questi giorni l’On.Dorina Bianchi ha annunciato lo sblocco degli oneri di servizio per Reggio Calabria, ringraziando il Ministro Lupi per l’attenzione rivolta alla nostra regione. E Crotone? Dove sono finiti gli oneri di servizio per l’aeroporto S.Anna? Anche su questo versante un silenzio assordante. E allora forse, noi Consiglieri comunali assieme alla Giunta dovremmo cominciare a battere i pugni e a farci sentire ai tavoli “amici” della Regione e del Governo. Crotone deve assumersi la responsabilità dell’aeroporto. Lo deve fare l’amministrazione comunale, lo deve fare il Consiglio comunale. Impossibile voltarsi dall’altra parte in questo momento. Il futuro della nostra infrastruttura non può essere legato alla decisione di un Tribunale che il 18 febbraio dovrà giudicare il piano di concordato presentato dalla società aeroportuale. Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia qualche giorno fa ha posto una domanda che, da crotonese mi sento di condividere: chi si assumerà la responsabilità di una eventuale bocciatura, da parte del Tribunale, del piano di concordato? Perché nessuno pensi che il nostro aeroporto possa essere affossato senza pagare un prezzo. Perché nessuno deve pensare, chi ci amministra oggi, come chi ha velleità di farlo tra un anno, che il nostro aeroporto possa essere la stella di una stagione e via, piuttosto che la moneta di scambio di un territorio in cui il turismo e il patrimonio storico-artistico-culturale sarebbero da soli unici catalizzatori di reddito e Pil.
Michela Cortese
Commissione Comunale Pari Opportunità Crotone