Sabato 31 gennaio la Chiesa e l’Oratorio di Cirò hanno celebrato la memoria di San Giovanni Bosco; quest’anno la ricorrenza ha avuto un sapore del tutto particolare assumendo un significato ancor più profondo: il 200° anniversario della sua nascita. E’ quanto comunica la presidente dell’associazione Rosetta Bossio. L’associazione oratorio, che nasce sul suo modello, ha festeggiato tale evento radunandosi attorno all’altare del Signore nella cappellina dell’oratorio per celebrare l’Eucaristia. La messa, animata dal coro coordinato da Fiorenza, Francesca e Francesco è stata celebrata dal parroco Don Giovanni Napolitano, che durante l’omelia ha ricordato la vita del Santo e l’amore che Don Bosco aveva verso tutti e il suo prodigarsi con i giovani e tra i giovani che amava con i fatti e non con le parole: il padre, il maestro e l’amico della gioventù. L’unico che tanto si spese in quel di Torino per ribaltare le sorti di ragazzi costretti alla criminalità e al vagabondaggio da una società neoindustriale che li vedeva relegati alla povertà e che non esaltava i talenti di ciascuno; talenti che Don Bosco sfruttò come trampolino per renderli uomini del futuro. In seguito un momento ricreativo ha acceso l’entusiasmo nei cuori di animatori, ragazzi all’insegna della condivisione del gioco e della amicizia; dove è stato possibile, ancora una volta toccare con mano che l’oratorio rappresenta un nucleo fondamentale della nostra realtà, dove ogni giovane può esprimere al meglio le proprie capacità e attitudini, un punto assoluto di riferimento in campo educativo, per il quale i giovani non sono oggetto ma soggetto propositivo e operante.