di Antonio Iapichino. In occasione del Giorno della Memoria, dedicato alle vittime dell’Olocausto, mercoledì 28 gennaio, i detenuti del circuito Alta sicurezza del carcere di Rossano, offriranno, per il secondo anno consecutivo, uno spettacolo denso di emozioni realizzato con grande partecipazione e commozione. Si tratta di una manifestazione culturale nell’ambito del progetto “Note di libertà”, a cura dell’Istituto musicale “Donizetti” di Mirto Crosia. I detenuti sono stati preparati dal Direttore artistico del “Donizetti”, Giuseppe Greco, dal M° Giuseppe Fusaro (pianoforte), M° Salvatore Mazzei, (teoria e solfeggio), prof.ssa Letizia Guagliardi (docente di inglese presso l’Itis di Rossano) con il supporto della dott.ssa Angela Greco (educatrice). Sono previsti canti eseguiti da solisti e dal coro, brani eseguiti dai detenuti, scenette teatrali, poesie recitate e racconti sulla Shoa. “Rinnovare ogni anno il ricordo, seppure rinnova il dolore, ci ricorda – a sua volta – il dovere”, ha commentato il direttore della Casa circondariale rossanese, Giuseppe Carrà, “di non dimenticare per rendere onore a chi, innocente, ha pagato con la vita per la propria identità, la propria storia, la propria cultura i propri valori.
Occorre non dimenticare e serve trasmettere memoria perché non si disperda quella aberrazione che – oggi come allora – è costituita da ogni forma di antisemitismo, di razzismo, di intolleranza, di xenofobia”. A giudizio del dottore Carrà basta ricordare, quasi in parallelo con la nostra civiltà, “che con la Shoah non furono perseguitati soltanto gli ebrei ma anche zingari, serbi, testimoni di Geova, omosessuali, tedeschi oppositori del nazismo, partigiani e Resistenti di tutte le nazionalità, delinquenti abituali, slavi, malati di mente, disabili ed “asociali”, come, ad esempio, mendicanti, vagabondi e venditori ambulanti”. Interessante il parallelismo “tra ieri e oggi, ovvero, come anche oggi dalle celle del carcere” ha commentato il direttore Carrà, “partano delle voci che vogliono raccontare quella terribile esperienza confrontandosi, senza filtri, con un pubblico vario e composto da gente delle varie componenti della società civile”. L’ obiettivo del progetto ha spiegato Giuseppe Greco “è portare sollievo in un luogo di disagio, donando un momento di arricchimento e gioia ai detenuti e al personale che opera nella Casa Circondariale di Rossano”. La musica “ha un’ampia valenza educativa e formativa, è un potente mezzo di comunicazione”. Il progetto realizza attraverso lezioni settimanali, di circa due ore, dedicate allo studio della teoria musicale e alla pratica di uno strumento. A conclusione dell’anno è previsto uno spettacolo-concerto. Alla manifestazione sono state invitate a partecipare diverse autorità politiche, civili e religiose, numerose scuole, privati cittadini e associazioni di volontariato.