Ancora tagli sul versante jonico; un territorio che, in questi anni, ha risentito più di ogni altro del taglio dei servizi essenziali, già fortemente ridimensionato nel suo bisogno. A questa parte dello jonio è stato negato il diritto alla mobilità di persone e merci; collegato con il resto del mondo da un’unica strada, la S.S. 106 (denominata “la strada della morte”), poco efficiente e molto pericolosa; per non parlare dei tagli alla sanità e alla giustizia locale. In questi giorni, per l’appunto, è stato reso pubblico il nuovo orario ferroviario che entrerà in vigore nei prossimi giorni, più precisamente, il 14 dicembre 2014; che prevede, oltre ad una drammatica rimodulazione dell’orario, anche la soppressione della fermata di alcuni treni nelle stazioni intermedie come: Calopezzati, Mirto-Crosia e soprattutto Mandatoriccio. “E’ inammissibile che in un paese “democratico”, venga negato il minimo per garantire la mobilità a studenti e lavoratori pendolari con mezzi pubblici”. Così Francesco Filippelli, amministratore del sito “Calopezzati Fan Club” esprime il suo forte rammarico nei confronti della decisione presa da Trenitalia riguardo alla rimodulazione dell’orario ferroviario. “Non vogliamo che questo territorio venga sfasciato e privato definitivamente dei servizi essenziali.
La soppressione della fermata di alcuni treni presso la stazione di Calopezzati, (che come tante altre, versa in uno stato ambientale pietoso) è stata fatta in base, probabilmente a una razionalizzazione dei costi ed una maggiore velocità del percorso, porterà ripercussioni ai tanti studenti e lavoratori pendolari che provengono, non solo dal centro abitato di Calopezzati, ma anche da paesi limitrofi come Pietrapaola e la vicina Fiumarella”. I treni in questione sono il 3721 ore 06.36, 3725 ore 08.12, 3733 ore 14.33 (Sibari – Catanzaro Lido); 8507 ore 16.00 (Cosenza- Catanzaro Lido); 3756 ore 17.10, 3758 ore 19.48, 3736 ore 21.21(Catanzaro Lido – Sibari). Inoltre il personale di Trenitalia fa sapere, che sarebbe in programma un “ulteriore programma di razionalizzazione di costi di manutenzione sulla linea ferrata”, che prevedrebbe il “declassamento di alcune stazioni in fermata, tra queste, molto probabilmente rientrerà la stazione di Calopezzati”. Ciò significa che se quanto affermato fosse vero, verrà troncato il secondo binario, (sistema attuato già a Roseto Capo Spulico e a molte stazioni presenti nella zona jonica) che serve per favorire scambi o sorpassi, con relativo smantellamento di tutti gli apparecchi, apparati e materiale rotabile (deviatoi, segnali etc); creando cosi ulteriori danni e rallentamenti al traffico ferroviario jonico. “Questi – conclude Filippelli – sono segni di un futuro abbandono totale di questo territorio, favoreggiato da mentalità politiche e manageriali che non pensano alle esigenze dei cittadini che, visti i duri tempi, arrancano per restare nel proprio nel medesimo. Sicuramente dopo l’entrata in vigore del nuovo orario inizieranno delle proteste da parte delle istituzioni locali, ma soprattutto dalla popolazione indignata per questo depauperamento dei servizi arrivati all’inverosimile, che riguardano in primis il nostro territorio”.