Molti si sono domandati, mentre il corteo sfilava verso la chiesa di San Cataldo, dove da lì a poco si sarebbe celebrata la Santa Messa in commemorazione dei caduti e per un’Italia unita, “perché festeggiare il 4 novembre? dov’è l’unità d’Italia? quale stato la difende?”. La risposta, senza entrare nel merito delle pur legittime domande, la si potrebbe cogliere nelle parole del consigliere delegato, Francesco Ferrara, che per l’occasione indossava la fascia di primo cittadino, assente Siciliani perché impegnato nelle concomitanti celebrazioni provinciali a Crotone: “Per dare corpo a quei tanti, tantissimi caduti, che hanno combattuto pensando un’Italia migliore, un’Italia libera, un sacrificio dovuto e voluto.” Questo forse il senso più profondo della commemorazione che martedì corso, 4 novembre, l’Amministrazione Comunale, scuole, associazioni e cittadini, hanno voluto celebrare recandosi prima nella chiesa di S.Cataldo per la S. Messa in commemorazione, come abbiamo detto, e poi in corteo davanti l’obelisco dei caduti in piazza Diaz.
Un sacrificio che il monumento creato, uno dei tanti, stanno a significare e ricordare, per tenere vivo in tutti gli Italiani quanto non si dovrebbe più favorire: l’esplosione di conflitti e di tutto ciò che ne consegue sempre in termini di sacrificio umano. Rinnovando quindi tale impegno, soprattutto, slegandolo da ogni significato politico istituzionale, questa ricorrenza è stata celebrata anche a Cirò Marina, come in tutte le città italiane. Tutti i rappresentanti istituzionali Comunali, le forze dell’ordine, Comando Carabinieri, Tenenza della Guardia di Finanza, Comando Vigili del Fuoco e Capitaneria di Porto, e poi, le associazioni, Vigli del Fuoco Europei, Associazione Carabinieri, Misericordia, Associazione Marinai, Sezione provinciale dei pensionati invalidi di guerra, Adultiraider, preceduti dalla corona di fiori, il Gonfalone della città, i piccoli delle scuole paritarie della città, il Polo d’Infanzia Baby Kinder Park, l’Asilo Siciliani, il Qui Quò Qua e le scuole del 1 e 2 istituto comprensivo. Le riflessioni di don Gianni Filippelli, l’alza bandiera e il discorso finale, dello stesso Ferrara, hanno sancito la chiusura di queste ennesima celebrazione, che serva soprattutto a tutti per ricordare oltre i caduti, che bisogna lavorare tutti per la pace. Infine, una ristretta delegazione si è recata nell’area portuale dove è stata offerta al mare una corona in memoria dei caduti in mare.