Nella mattinata odierna, all’esito di ininterrotte indagini protrattesi per tutta la notte, e, sulla scorta dei corposi elementi di reità raccolti, la Polizia di Crotone ha sottoposto a fermo Wadii Jad Saad Abdo classe ’65 egiziano e Abdullah Ahmed Mohamed classe ’91 del Sudan, responsabili del reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina. In particolare, gli arrestati venivano individuati sulla scorta delle indicazioni rese dagli altri migranti, quali membri dell’equipaggio dell’imbarcazione che li aveva condotti da una spiaggia nelle vicinanze di Bengasi in Libia, fino in prossimità delle coste italiane, dove a causa delle condizioni climatiche avverse, l’evidente stato di precaria galleggiabilità dell’imbarcazione dovuta all’eccessivo carico e in mancanza di salvagente individuali e di tutte le dotazioni di sicurezza per la navigazione e per la salvaguardia della vita umana in mare, richiedevano un intervento di soccorso tramite un telefono cellulare satellitare.
Per il “viaggio della speranza” i 172 migranti versavano all’atto dell’imbarco somme di denaro variabili dai 1.500 a 2.800 dollari. Per sfuggire all’attività investigativa ed a eventuali provvedimenti a suo carico, il comandante dell’imbarcazione, di nazionalità egiziana, durante la navigazione minacciava i migranti affinché non prestassero alcuna collaborazione con le forze dell’ordine. Tuttavia l’ultradecennale esperienza, maturata sul campo ed in materia dagli investigatori della Squadra Mobile, che hanno saputo tranquillizzare e invogliare i migranti a collaborare, ha permesso di squarciare il muro di omertà costruito intorno a loro e arrestare due scafisti, membri di una organizzazione criminale transnazionale volta allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina e alla tratta di essere umani, con basi operative in Libia. Dopo le formalità di rito, gli arrestati sono stati associati presso la casa Circondariale di Catanzaro Siano a disposizione della Autorità Giudiziaria competente.