Contro le trivellazioni Amendolara, Paese della Secca, continua la sua battaglia di civiltà intrapresa da più di due anni con il Sindaco Antonello Ciminelli. Mercoledì 15 ottobre il Comune sarà a Roma, a Montecitorio, a rappresentare il territorio. A darne notizia è lo stesso Primo Cittadino che ribadisce il no alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione degli idrocarburi nel Mare Ionio. Il nostro no – dichiara Ciminelli – dopo anni rimane forte e irremovibile. La tutela del nostro territorio e della nostra identità – continua – era e rimane prioritaria. Non ci fermeremo di fronte al tentativo di compiere l’ennesimo scempio a danno dell’economia e dell’ambiente. La conferenza stampa di domani a Roma, organizzata congiuntamente da WWF Italia, Legambiente e Greenpeace Italia,sarà focalizzata sui contenuti dell’art. 38 del decreto legge “Sblocca Italia” (dl 133/2014). Sono stati chiamati al confronto i membri delle Commissioni parlamentari competenti di Camera e Senato (Ambiente e Attività Produttive).
Le associazioni ritengono che le disposizioni contenute nell’art. 38 del dl 133/2014 consentano di applicare le procedure semplificate e accelerate sulle infrastrutture strategiche ad una intera categoria di interventi senza individuare alcuna priorità; trasferiscano d’autorità le VIA sulle attività a terra dalle Regioni al Ministero dell’Ambiente; compiano una forzatura rispetto alle competenze concorrenti tra Stato e Regioni cui al vigente Titolo V della Costituzione; prevedano una concessione unica per ricerca e coltivazione in contrasto con la distinzione tra le autorizzazioni per prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi del diritto comunitario; applichino impropriamente e erroneamente la Valutazione Ambientale Strategica e la Valutazione di Impatto Ambientale; trasformino forzosamente gli studi del Ministero dell’Ambiente sul rischio subsidenza in Alto Adriatico legato alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in “progetti sperimentali di coltivazione”; costituiscano una distorsione rispetto alla tutela estesa dell’ambiente e della biodiversità rispetto a quanto disposto dalla Direttiva Offshore 2013/30/UE e dalla nuova Direttiva 2014/52/UE sulla Valutazione di Impatto Ambientale.