“Scrivo ed affermo ormai da tempo una verità tanto amara quanto drammaticamente vera: non è più possibile ammodernare la S.S. 106 in Calabria attraverso le economie dello Stato” Afferma Fabio Pugliese in una nota. “Per dimostrare questa certezza – evitando che altri possano cadere in discussioni demagogiche e devianti – ricordo che nel 2013 il Ministero alle Infrastrutture ha programmato per i prossimi 3 anni un piano di investimenti di 11 miliardi di euro per tutta la rete dei trasporti italiana mentre per ammodernare la sola S.S. 106 ne servirebbero circa 14. Se poi a ciò aggiungiamo che di questi 11 miliardi di euro in Calabria ne arriveranno solo 400 si comprendono i motivi per i quali è impossibile ad oggi attendersi l’ammodernamento della S.S. 106 dello Stato italiano: perché non ha soldi; perché non c’è alcuna volontà politica di investire in Calabria sulla S.S. 106. Allora come fare? Siamo senza speranze? Non è proprio così… La Commissione europea l’11 settembre scorso ha pubblicato il primo bando del programma “Meccanismo per collegare l’Europa” (Connecting Europe Facility, Cef) invitando gli Stati membri, che avranno tempo fino al 26 febbraio 2015, a proporre progetti per utilizzare 11,9 miliardi di euro di finanziamenti dell’Ue destinati a migliorare le infrastrutture dei trasporti.
È importante, inoltre affermare, che questi 11,9 miliardi di euro sono solo i primi dei 26,2 miliardi di euro che saranno investi nei prossimi anni per la rete centrale dei trasporti comunitari. Purtroppo con questi soldi non è possibile ammodernare la S.S. 106 proponendo progetti che riescano ad utilizzare i miliardi di euro stanziati dall’Ue. I finanziamenti, infatti, si concentreranno su nove corridoi che formeranno la rete centrale dei trasporti comunitari TEN-T all’interno della quale, ovviamente, la S.S. 106 non c’è. La “strada della morte”, in pratica, non compare in nessuna delle due reti (Core Network e Comprehensive Network), che compongono la rete centrale dei trasporti comunitari TEN-T. Ovviamente le ragioni di tutto ciò sono solo e soltanto politiche: coloro i quali hanno deciso le politiche europee in materia di trasporti (si tratti di parlamentari europei e non di alieni!), hanno semplicemente escluso la S.S. 106! Evviva i parlamentari europei tutti, compresi quelli di casa nostra: è evidente che hanno lavorato benissimo negli ultimi anni!”. In definitiva conclude Pugliese: “lo Stato italiano non è in condizioni di poter investire sulla S.S. 106 (anche per colpa della crisi), mentre l’Europa resta, ad oggi, solo l’unica speranza. A patto però che già dalla prossima giunta regionale si crei una proficua sinergia con il Governo tale da condizionare le scelte europee in materia di trasporti chiedendo immediatamente l’inserimento della S.S. 106 nella rete TEN-T ed, insieme, iniziando a contattare i parlamentari eletti in seno al Parlamento Europeo per la circoscrizione sud per verificare se ritengono di essere disponibili ad interrompere le loro vacanze in Europa per lavorare durissimo (!), affinché ci sia riconosciuto un diritto sacrosanto: quello di poter avere una mobilità degna di un Paese civile!”.