“Non erano bastate le vergognose affermazioni del sindaco Barile durante la giunta in piazza dello scorso 30 agosto, durante la quale ha candidamente ammesso di non rispettare la legge che obbliga a fare la raccolta differenziata, oggi facciamo i conti anche con un futuro che ci riserva aliquote massime della TARI (la tariffa sui rifiuti che dovrà coprire il costo del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani) a carico dei cittadini di San Giovanni in Fiore” – lo afferma in una nota Legambiente Sila. “Questo è infatti l’esito dell’ultimo consiglio comunale che non ha approvato le tariffe proposte dalla giunta, causa dissoluzione della maggioranza che sostiene Barile, e che ci obbliga ad utilizzare le tariffe più alte. A questo bisogna aggiungere che, da quando Barile è sindaco, i costi che già sostenevano i cittadini sono aumentati del 83% rispetto agli anni precedenti. Non era un fatto scontato riuscire a collezionare così tanti scarsi successi solo sulla materia dei rifiuti solidi urbani, ma Barile è riuscito a sorprenderci ed oggi punta decisamente al premio di peggior amministratore che la nostra comunità abbia mai conosciuto. Solo lui poteva riuscire, in contemporanea, ad aumentare i costi e peggiorare i servizi di raccolta dei rifiuti; consumare rapidamente un bene pubblico come la discarica di Vetrano e conferire a costi più alti, i rifiuti nella discarica privata di Celico; scaricare i costi di questo fallimento sui cittadini di San Giovanni in Fiore per aiutare i suoi amici che hanno malgestito la Regione Calabria. Nonostante i suoi show a carattere comico che organizza periodicamente in piazza, e le invettive che usa in consiglio comunale contro chi, a suo dire, non fa niente per risolvere i problemi che solo lui può risolvere, la realtà è abbastanza chiara a tutti: Barile ha fallito ed è ora di staccargli la spina e mandare a casa lui e la sua giunta di incapaci e, dalle macerie che ci lascia, ricostruire una nuova prospettiva per la città.
Non possiamo più avere a che fare con amministratori come Barile che pubblicamente affermano “…già quel minimo che si fa oggi di raccolta differenziata ci costa oltre 200mila euro, figuriamoci se dovessimo porci l’obiettivo di superare questo 6-7% per trovarci di più in difficoltà economiche…” Parole gravi ed irresponsabili per un’ amministratore che si crede un fenomeno, ma in realtà ignora la legge che gli impone di raggiungere il 65% di raccolta differenziata, ma soprattutto non si è accorto che attualmente, il suo comune raggiunge lo zero % di differenziata. Basta andare in giro e scoprire che i cassonetti che erano adibiti alla raccolta della carta vengono invece utilizzati per la raccolta dell’indifferenziato, e dunque, Barile non si è accorto che la raccolta differenziata non viene fatta ma il comune paga 200mila euro per un servizio non svolto? Nel caso dei rifiuti il tanto sbandierato attivismo del sindaco con ci sembra abbia sortito qualche risultato, se si esclude l’aver tenuto il sacco a Scopelliti e aver permesso al Commissario per l’emergenza rifiuti di portare ad esaurimento la discarica di località Vetrano. Per il futuro Barile ci lascia: una discarica la cui gestione del fine vita ci costerà tantissimo e di cui dovremmo caricarci i costi della bonifica, una raccolta differenziata pari a zero % e pagheremo le violazioni di legge, costi altissimi per servizi ai cittadini di pessimo livello ma che costeranno tantissimo. In sostanza Barile, sui rifiuti, è stato capace di fare ancora peggio di chi lo ha preceduto, e ci chiediamo pure come sono stati utilizzati i risparmi ottenuti dalla revisione del contratto con la Cooperativa città pulita. I 400mila euro risparmiati sono stati utilizzati per ridurre i costi del servizio di raccolta dei rifiuti ed a vantaggio dei cittadini, oppure sono finiti nel pozzo nero delle spese inconcludenti di questa amministrazione? Com’è possibile che ci sia stato un risparmio sui costi che deve affrontare il comune mentre i cittadini continuano a pagare bollette più alte? Ci spieghi com’è possibile che da quanto lui è sindaco, una normale famiglia sangiovannese, ha visto aumentare del 83,78% i contributi per i rifiuti solidi urbani. Ci spieghi il sindaco com’è possibile questo miracolo! Basta fare qualche verifica sulle bollette pagate negli ultimi anni, per scoprire quanto è pesato sul bilancio delle famiglie il costo del disservizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Noi lo abbiamo fatto ed abbiamo scoperto che dal 2001 al 2013, per una famiglia media di San Giovanni in Fiore, il costo è passato da € 141, 48 a € 544,00 con un aumento del 284,5%. Mentre da quando è sindaco Barile, lo stesso nucleo familiare, si è visto passare il tributo sulla monnezza da € 296,00 a € 544,00 con un aumento del 83,78%. Allora, se cosi stanno le cose, dov’è finito il risparmio per i cittadini del buon governo dell’amministrazione Barile? E soprattutto, può spiegare il sindaco com’è possibile un tale aumento dei costi a fronte di un servizio sempre più scadente? E per il futuro quanto ci costeranno le sue scelte sbagliate?”.