Siamo la prima Amministrazione comunale di Crosia che, a soli tre mesi dall’insediamento, ha avviato, con coraggio, il monitoraggio delle casse comunali. Senza paura ci siamo resi conto dell’entità del buco finanziario e, soprattutto, dei debiti fuori bilancio riconoscendo alle ditte che vantano un credito nei confronti dell’Ente le proprie spettanze. Abbiamo, di fatto, posto fine ad una situazione imbarazzante che durava da oltre un decennio. Perché un Comune che ha tenuto nel cassetto, per anni, fatture di 50euro o poco più, dovrebbe solo vergognarsi. Da qui la necessità di un repentino cambio di rotta rispetto a chi ci ha preceduto e ha mancato di rispetto verso i creditori. Né intendiamo piangerci addosso e giocare a scaricabarile. Vogliamo risanare i conti pubblici e programmare in maniera oculata e ponderata lo sviluppo futuro di questa città su nuove basi. E questo percorso nuovo parte proprio da quel piano di rientro triennale che permetterà di ripianare i debiti contratti, riconosciuti ed esigibili dai creditori, già a partire dalle prossime settimane.Partendo da queste premesse, scandite a più riprese dal Sindaco Antonio Russo, lo scorso Martedì 9 Settembre, nella Sala consiliare della delegazione comunale di Mirto, l’Assemblea civica cittadina ha riconosciuto il debito fuori bilancio del Comune di Crosia, che ammonta a 645mila euro, e che già a partire dai prossimi giorni gli uffici municipali provvederanno a colmare attraverso il pagamento dei creditori. Siamo l’unica Amministrazione – ribadisce il Primo cittadino, all’indomani di una storica quanto proficua seduta consiliare – che come prima azione di governo ha ritenuto opportuno affrontare la questione dei debiti fuori bilancio. Un volume enorme di passivo accumulato con quanti avevano prestato il loro servizio all’Ente. Seguendo rigorosamente le direttive della Corte dei Conti, abbiamo potuto riconoscerne solo una parte, quella certificata dagli uffici e corredata da tutta la documentazione necessaria. Una situazione, questa, figlia dell’inefficienza della macchina amministrativa e di chi l’ha condotta, che negli anni scorsi non si sono preoccupati della gestione delle risorse, né negli interessi dell’Ente né dei fornitori.
Basti pensare che per quasi otto anni sono stati lasciati all’interno del cassetto del municipio fatture di importi davvero miserevoli, di poco superiori ai cinquanta euro. E basterebbe questo per far capire l’incapacità di chi ha gestito le casse comunali. Da qui – dice Russo – il marasma amministrativo che ha portato all’attuale situazione contabile, scaturito dalla continua richiesta di servizi a fronte dell’incapacità di saper quantizzare la reale situazione di cassa. Tant’è che, se da un lato oggi possiamo riconoscere una mole debitoria, che andremo presto a saldare, dall’altra siamo consapevoli che ci sono tanti crediti vantati dal privato che, praticamente, rimangono alla porta, semplicemente perché negli anni scorsi la burocrazia comunale non ha saputo giustificarne gli oneri. E l’esempio più eclatante – spiega ancora il Sindaco – di questa sciagurata situazione è la vicenda della cooperativa “Città pulita” alla quale, su un passivo di oltre un milione di euro abbiamo potuto riconoscere un debito di poco superiore ai 100mila euro. Perché? In passato, chi doveva, non ha saputo mettere sul tavolo le cosiddette pezze giustificative per dimostrare che il servizio di nettezza urbana ha avuto nel corso degli anni costi di gestione ben superiori ai capitolati d’appalto. Insomma, una beffa sia per i gestori della cooperativa che per i lavoratori. A tutto questo si potrà porre rimedio, in quanto la legge consente a chi si sente giustamente danneggiato, non potendo riscuotere il suo credito, di rivalersi sui diretti responsabili. Ma l’attuale contingenza offerta dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio fa emergere un’altra inconfutabile realtà. Che nel 2008 ci fu un complotto ai danni dell’Esecutivo, da me diretto, perché – continua Russo – proprio gli uffici nascosero agli amministratori i debiti fuori bilancio consegnandoli, poi, nelle mani del Commissario prefettizio che, a sua volta, creò ulteriori debiti. I cittadini devono conoscere cos’è un bilancio e da qui capire l’intera gestione dell’apparato comunale – prosegue l’Assessore alle Finanze Graziella Guido, che nel corso della seduta consiliare ha illustrato nel dettaglio i 45 fascicoli dei debiti fuori bilancio e i criteri con i quali essi sono stati riconosciuti -. Noi fautori della politica del fare, in questo cammino pensiamo che l’interazione costante con i nostri concittadini sia pertanto un passaggio fondamentale. Per questo – aggiunge l’Assessore – abbiamo voluto, insieme a loro, nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, scandagliare e analizzare, pratica dopo pratica ogni singolo debito. Perché solo dalla consapevolezza delle cose si può creare una cittadinanza attiva. Da qui – conclude la Guido – l’esigenza e la volontà di promuovere, nei prossimi giorni, una serie di incontri pubblici dai quali percepire le esigenze della gente e pianificare così una programmazione economica partecipata e più a misura delle necessità dei cittadini e delle famiglie.