“Il CIPE, con delibera n. 103 del 28 settembre 2007, approvava il progetto preliminare della “SS 106 Jonica – lavori di costruzione 3° Megalotto tra Roseto Capo Spulico e Sibari: per un costo complessivo di 1.234,754 Milioni di euro – afferma in una nota Fabio Pugliese. Il CIPE, inoltre, decideva di dividere l’intervento in due stralci: il costo del primo stralcio funzionale identificato è pari a 653,779 Milioni di euro e la copertura finanziaria fu così individuata: 271,35 Milioni (PON 2007-2013); 265 Milioni di euro (Regione Calabria nell’ambito delle risorse Fintecna di cui all’art. 1, comma 1155, della L. 296/2006); a completamento del finanziamento dell’opera, il CIPE assegnò un contributo di 154,43 Milioni di euro. Il CIPE, con delibera n. 30 del 27 marzo 2008, assegnò, infine, all’ANAS, per la realizzazione del secondo stralcio, un contributo di 543,97 Milioni di euro. Il completo finanziamento dell’opera, tuttavia, durò solo sei mesi. Perché il 30 ottobre 2008 l’ANAS comunicava che i finanziamenti disponibili per l’intera opera erano pari a 698,4 Milioni di euro in quanto non erano più disponibili 265 Milioni di euro a valere su fondi Fintecna a seguito del D.L. 93/2008 (il Governo Berlusconi decise di utilizzare questi fondi per abolire l’ICI), mentre l’assegnazione dei 271,35 Milioni di euro (PON 2007-2013) non risultavano ancora formalmente approvati dalla Commissione UE.
Ancora oggi, ovviamente, la storia è immutata: abbiamo un primo stralcio del Megalotto 3 completamente finanziato (restano invariati i 698,4 Milioni di euro), ed un secondo stralcio che invece resta solo parzialmente finanziato. Colpisce, quindi, che il Governo (ed ancor prima tutti i Parlamentari calabresi), non si siano adoperati per fare in modo che la Calabria potesse ottenere risorse dallo “Sblocca Italia”: non viene concesso neanche un euro sui 10 Miliardi di euro disponibili e, quindi, neanche un euro verrà spero per la famigerata “strada della morte”. Inoltre, vista la storia recente che vede i fondi già impiegati per le infrastrutture in Calabria prendere altre direzioni cresce, ovviamente, la legittima preoccupazione di chi, come il sottoscritto, teme che anche le economie oggi già disponibili possano essere sottratti facendo saltare definitivamente l’ammodernamento della S.S. 106 tra Sibari e Roseto. La Calabria avrebbe bisogno di infrastrutture più di ogni altra regione italiana. La strada Statale 106 ionica calabrese rappresenta, in tal senso, una straordinaria priorità: tantissime le vittime provocate da questa importante ed obsoleta arteria viaria. Infine, dei 100 mila nuovi posti di lavoro che si prevedono di avere grazie allo “Sblocca Italia”, non ne avremo neanche uno in Calabria”.