“Ho sempre sostenuto che nel merito dei contenuti le osservazioni giunte al Ministero dell’Ambiente contro la realizzazione del 3° Megalotto della S.S. 106 nell’alto ionio e, più in generale, delle molte affermazioni lette da chi è contrario alla realizzazione dell’opera (salvo dichiarare che però ritiene importante che venga realizzata!), che esse sono totalmente inesatte – lo afferma in una nota Fabio Pugliese. Molto sinteticamente, credo sia giusto informare i più interessati, sulle ragioni che mi spingono ad affermare con certezza tutto ciò atteso che sono sempre stato convinto – e continuo ad esserlo – che nessuno possiede la verità in mano poiché essa rappresenta qualcosa che va sempre ricercata magari attraverso una attenta e faticosa lettura dei documenti riguardanti il progetto (peraltro pubblicati su internet ed a disposizione di tutti)”.
Copertura finanziaria dell’opera
“Il Progetto Definitivo, in seguito alle integrazioni apportate per recepire integralmente le prescrizioni impartite dalla Commissione Tecnica del Ministero dell’Ambiente, prevede un costo di 939 milioni di euro. Questi, però, saranno solo i soldi che saranno corrisposti alla ditta vincitrice dell’appalto e, quindi, necessari alla realizzazione del progetto nell’ambito di un finanziamento complessivo di 1.234 milioni di euro (originariamente stanziati per la realizzazione dell’intero tratto di 38 chilometri), rimasto da sempre assolutamente invariato. La differenza tra i 1.234 milioni di euro complessivi ed i 939 andranno a colmare una serie di altre questioni (tra i quali, cito ad esempio, gli espropri, ecc.). Le osservazioni giunte al Ministero dichiarano che l’importo d’Investimento oggi disponibile è pari a 698 milioni di euro (che rimane anche questo come sempre invariato). Tale cifra, tuttavia, non è necessaria alla realizzazione complessiva dell’opera. L’errore è grossolano: poiché tale importo è associato alla realizzazione solo del primo stralcio (21 chilometri), e non alla realizzazione dell’intero Megalotto (38 chilometri). Tutto ciò, peraltro concorre a farmi dire con certezza che i soldi per completare i primi 21 chilometri di Nuova S.S. 106 sono ad oggi certamente disponibili e la realizzazione del primo stralcio non sarà soggetta ad alcun rischio perché sarà, appunto, “funzionale”. Alla luce delle spiegazioni fornite sulla reale composizione dell’Investimento, rimasto da sempre invariato, non si sono avuti aggravi di costi: altra questione sollevata erroneamente nelle osservazioni. Mentre affermare che servono i soldi necessari a finire il secondo stralcio (i restanti 17 chilometri), in modo da evitare che questa opera si trasformi in una eterna incompiuta fa parte di quello che io oso definite simpaticamente “terrorismo mediatico” atteso che in Basilicata nel giro di 10 anni è stata completamente ammodernata la Nuova S.S. 106 partendo da un primo stralcio finanziato e dai seguenti completamente privi di ogni finanziamento. Per questo possiamo essere sicuri che accadrà anche per il 3° Megalotto quanto accaduto in Basilicata: prima che finiranno i lavori per il primo stralcio ci saranno le economie per completare il secondo e quest’opera non sarà come la Salerno – Reggio Calabria o come la Matera Ferrandina!”
Tracciato
Innanzitutto occorre partire da una premessa molto significativa e precisa: i primi 22 chilometri del tracciato della S.S. 106 nel progetto definitivo sono rimasti assolutamente invariati rispetto al preliminare. Detto questo è importante spiegare che le modifiche del tracciato sono state effettuate non tanto e non solo per ragioni economiche ma soprattutto per ragioni di sicurezza volti a realizzare un’opera veramente sicura. Inoltre, nel ricordare che anche la CGIL attraverso una nota stampa di ieri emessa dalla Segreteria Pollino Sibaritide Tirreno ha manifestato la richiesta di non avanzare modifiche al tracciato che saranno solo necessarie “bloccare l’iter amministrativo ed il rischio della perdita dell’intero investimento dell’ammodernamento e messa in sicurezza della ss 106” vorrei qui chiarire a quanti sostengono che sarebbe stato più opportuno un raddoppio dell’attuale S.S. 106 che non solo ciò andrebbe a violare i vincoli paesaggistici presenti nell’alto ionio andando a realizzare la Nuova S.S. 106 proprio in quella “suggestiva bellezza” che dovrà essere visionata dall’alto (ovvero dove nascerà l’infrastruttura), ma ciò andrebbe a comportare dei costi insostenibili dati dalla demolizione della attuale S.Sl.106 (con trasporto a discariche autorizzate di materiale inquinante) oltreché i tempi di realizzazione dell’opera che si dilaterebbero e l’aumento dei costi realizzativi necessari all’adeguamento di strutture esistenti. Infine, vorrei anche qui precisare che dal sottoscritto, alla CGIL, alla Regione Calabria, ai Sindaci dell’alto ionio (tranne i soliti 4 gatti), tutti sono concordi sulla necessità assoluta di non richiedere alcuna modifica del tracciato!”
Disastro ambientale inesistente
Rispetto ai Vincoli Paesaggistici, la parte di territorio ricompresa nei comuni di Trebisacce, Albidona e Amendolara che si affaccia sul mare è coperta da Vincoli Paesaggistici. Tale vincolo, tuttavia, non vieta la costruzione: diversamente non sarebbero presenti nemmeno quelle aziende agrituristiche che esistono – come del resto esisterà l’opera di nuova realizzazione – grazie all’ottenimento di un nulla osta paesaggistico. Non si dimentichi, inoltre, che nei sette chilometri coperti dal vincolo paesaggistico sono stati aggiunti altri 4 chilometri di galleria artificiale per cui l’opera nel tratto dei terrazzi sarà totalmente intubata grazie all’intervento del Ministero dell’Ambiente e dei Beni Culturali”.
Rispetto dei territori
“I cantieri saranno posizionati adiacenti alle opere da realizzare in modo da consentire un utilizzo del territorio meno invasivo possibile ed inoltre saranno garantite la manutenzioni delle strade poderali utilizzate ed eventualmente danneggiate durante la fase transitoria di cantiere. Così come saranno salvaguardate le aree SIC e le colture di pregio”.
Conclusioni
“In ultimo, intendo esternare una considerazione che non ritengo assolutamente secondaria. La realizzazione di questa opera – anche se per alcuni personaggi paradossalmente animati più dalla salvaguardia della natura che della vite umane può far male – certamente avrà un impatto sul territorio (a mio avviso positivo sotto ogni punto di vista compreso quello ambientale), ma avrà certamente un impatto positivo in termini di minore perdita di vite umane, di sinistri ed incidenti. Già solo per questa ragione ritengo onestamente e personalmente fuorvianti ed in commentabili dichiarazioni, affermazioni e pareri lette in questi ultimi mesi da parte di chi – intendo ripeterlo – difende solo ed esclusivamente interessi di parte senza guardare all’interesse generale della comunità calabrese”.