L’Associazione Ferrovie in Calabria vuole denunciare lo stato di assoluto caos in cui riversa l’intero sistema di trasporto calabrese negli ultimi giorni. “Secondo la Delibera Regionale 124 dello scorso 8 aprile 2014 (leggi), a partire dal 15 giugno avrebbero dovuto verificarsi diversi tagli all’intero sistema del trasporto pubblico locale, con interventi particolarmente ingenti al già mortificato servizio ferroviario regionale, svolto da Trenitalia – afferma Francesco Lazzaro di Associazione Ferrovie in Calabria. In particolare, la Regione con questa delibera ha deciso di prevedere per il 2014 il taglio di circa 10 Milioni di Euro a Trenitalia (15 rispetto al contratto di servizio stipulato nel 2009), con la conseguente soppressione di 14 treni sulla sola linea jonica, in aggiunta a quelli ordinariamente soppressi da anni nel periodo estivo, e di tutti i treni in circolazione sulla trasversale Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale, insieme a diverse soppressioni sulla Lamezia – Rosarno via Tropea e al servizio metropolitano reggino. La notizia, tenuta come al solito nascosta fino all’ultimo secondo, appena appresa dai Sindacati, dai lavoratori di Trenitalia, dalla nostra Associazione e – soprattutto – dai viaggiatori, ha comportato un gran numero di lamentele e di manifestazioni di dissenso alle scellerate scelte della Regione”.
La regione trova 30 milioni di euro o forse no?
“All’improvviso, lo scorso 13 giugno, a due giorni dall’entrata in vigore degli innumerevoli tagli, l’Assessore Regionale ai Trasporti Luigi Fedele e la Presidente della Regione facente funzione Antonella Stasi dichiaravano alla stampa, orgogliosi del loro lavoro, di aver recuperato ben 30 milioni per i servizi di trasporto pubblico locale e in particolare per i servizi ferroviari, che verranno così garantiti integralmente, a eccezione di una coppia di corse tra Lamezia e Rosarno e di due coppie sulla Catanzaro Lido – Lamezia Terme, queste ultime due però sostituite con bus, con disagio minimo per i viaggiatori. Una notizia bellissima, che ha riacceso in tutti la fiducia nelle istituzioni e ha fatto pensare che, finalmente, qualche taglio ogni tanto si riesca a scongiurare. Peccato che però la verità sia un’altra: oltre al fatto che, secondo alcune voci, sembrerebbe che dei 30 milioni recuperati soltanto 5 circa saranno destinati ai servizi Trenitalia, mettendo pertanto una ‘pezza’ solo fino a fine settembre, si aggiunge la beffa di aver avuto, ad oggi, il ripristino effettivo di solo un treno e mezzo, contro i 26 tagliati soltanto tra Reggio e Metaponto e tra Catanzaro Lido e Lamezia! La prima domanda che ci poniamo è: chi è che ci sta prendendo in giro? L’Assessore Fedele e la Presidente ff Stasi, perché dicono di aver scongiurato i tagli e invece non è vero, oppure Trenitalia, che nonostante i ‘nuovi incassi’ continua a non effettuare i treni? Sicuramente saranno necessari dei tempi tecnici minimi per consentire la riorganizzazione del servizio, dei turni del personale e del materiale rotabile, e su questo non possiamo mettere in dubbio l’eventuale buona fede di Trenitalia, dal momento che ha avuto un ordine dalla Regione da mettere in pratica dall’oggi al domani, e siamo consapevoli della difficoltà nell’eseguire una tale operazione”.
Viaggiatori abbondati a se stessi
“Nessuna scusa può essere però concessa per l’assoluto stato di abbandono in cui sono stati lasciati i viaggiatori, tanto quelli che si sono messi loro malgrado in viaggio in questi giorni, tanto quelli – magari turisti – che vorrebbero mettersi in viaggio nei giorni o nei mesi prossimi, e non hanno alcuna possibilità di potersi organizzare in quanto non sembra essere stata creata alcuna informativa al pubblico chiara e dettagliata riguardo quella che sarà l’offerta di trasporto che è (o che sarà) effettivamente erogata. Cosa si sta aspettando a creare la necessaria informativa al pubblico, da affiggere in tutte le stazioni, e ad aggiornare l’offerta sul sito internet, in maniera tale da rendere fruibili quei pochi treni che sono rimasti (o che si prevede di ripristinare) garantendo un minimo di accessibilità alla costa est della Calabria, oltre ai pendolari che ogni giorno devono subire questi veri soprusi, anche a quegli eventuali ‘poveri’ turisti che, per eccesso di coraggio, avevano deciso di provare a passare le vacanze nella nostra Calabria? Non ci aspettiamo che qualcuno risponda direttamente alle nostre domande, ma chiediamo con fermezza che si provveda al più presto a fare chiarezza sull’argomento, garantendo il nostro diritto alla mobilità e, soprattutto, la nostra dignità di cittadini, stanchi delle privazioni, delle umiliazioni e dei continui abusi subiti”.