Nella notte appena trascorsa, un tragico quanto ancora poco chiaro fatto di sangue è accaduto a San Mauro Marchesato: una lite, l’ennesima, tra due vicini che abitavano nella medesima palazzina in via San Leonardo, è sfociata in un drammatico e sanguinoso omicidio. Verso le 00.05 è giunta la chiamata al 112 della Centrale Operativa di Petilia Policastro di un vicino di casa che informava dell’avvenuto accoltellamento tra due condomini tra il piano terra e lo spiazzale del cortile interno di una palazzina del citato paese; immediatamente sul posto sono state inviate quattro pattuglie, della Stazione di Santa Severina ( competente sul territorio di San Mauro) e del Nucleo Radiomobile che giunte sul posto hanno trovato Scarfone Giovanni cl’70, già deceduto, riverso nel cortile interno in una pozza di sangue. Immediatamente è iniziata una azione tanto rapida quanto determinante di ricerca nei pressi nel caseggiato, tanto che veniva quasi immediatamente avvistato un altro uomo, presso delle siepi, che si presentava con delle macchie di sangue. Qui il Comandante di Stazione ha subito riconosciuto Drammis Salvatore, cl’86 noto all’Arma locale proprio per i rapporti non idilliaci con lo Scarfone. Il Drammis richiesto delle sue condizioni fisiche ( presentava piccoli tagli al braccio ed una modesta ferita alla gamba) affermava di essere stato aggredito dallo Scarfone con un coltello, ed una volta riuscito a disarmarlo “era stato costretto” a colpire con alcuni fendenti il rivale.
Proprio in virtù delle ferite che il soggetto presentava è stato opportuno condurlo all’Ospedale Civico di Crotone per le medicazioni del caso: tuttavia, i militari operanti, forti anche delle prime risultanze investigative a seguito del sopralluogo, prima di inviare il Drammis al pronto soccorso, lo dichiaravano in arresto per omicidio e lo traportavano “ in vinculis” sull’ambulanza. È bastato poco ai Carabinieri per accertare che la dinamica confessata dall’arrestato non fosse quella realmente avvenuta: dalla ricostruzione dei fatti, il Drammis avrebbe bussato alla porta dello Scarfone, il quale aveva aperto la porta praticamente seminudo, ed immediatamente lo avrebbe colpito una prima volta, per poi, presumibilmente a seguito di una colluttazione, spostarsi dall’uscio di casa dello Scarfone, prima nell’androne del palazzo e successivamente nel cortile interno; inoltre da una rapida ispezione cadaverica risulterebbero sulla vittima almeno nove profonde ferite nella zona toracica, mentre anche grazie a risultanze testimoniali, si è appurato che almeno due delle tre ferite riportate dal Drammis dovrebbero essere state auto-procurate, probabilmente nell’ottica di render credibile la versione dell’aggressione subita. Sul posto è intervenuto il Sost. Proc. di turno Dott. Carluccio, il quale dopo aver coordinato le prime operazioni, disponeva che il corpo della vittima fosse posto a disposizione dell’A.G. in attesa di opportuno esame autoptico. Il Drammis, successivamente alle operazioni di foto segnalamento, veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Siano (CZ). Ciò che rimane da appurare è ora quali siano stati i reali motivi di tanta ferocia, posto che tra i due soggetti coinvolti era noto che non corresse buon sangue: nel passato vi erano state delle querele reciproche, peraltro recentemente rimesse, per ingiurie e minacce ma nulla che potesse giustificare tanta determinazione ed efferatezza in quanto accaduto stanotte. I Carabinieri della Stazione di Santa Severina, unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo, nelle prossime ore cercheranno di far luce sulle reali dinamiche relazionali tra i soggetti, cercando di addivenire al vero movente del delitto.