Nella serata di ieri, personale della Squadra Volanti della Questura di Crotone, nel corso di mirati servizi, volti a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone periferiche di questo capoluogo, ha tratto in arresto per il reato di coltivazione, produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti, Martino Giovanni, classe 1968, e Pignalosa Marco, classe 1986, entrambi con pregiudizi di Polizia. In particolare, a seguito di servizi di appostamento da parte di personale dipendente, si aveva modo di notare, nelle campagne del quartiere “Trafinello”, nelle immediate adiacenze dei binari della ferrovia, in direzione Catanzaro, un’area della lunghezza di circa 50/60 mt, ricavata all’interno di una siepe selvatica con all’interno alcuni uomini intenti ad innaffiare il terreno, su cui era stata realizzata una coltivazione di Marijuana composta da circa 100/150 piante, piantagione regolarmente curata, sviluppata su una superficie totale di circa 250 m/q, dotata di attrezzi vari da giardinaggio ed impianto di irrigazione.
Ulteriori servizi di osservazione, supportati da rilievi fotografici, consentivano di identificare i citati Pignalosa Marco e Martino Giovanni, come coloro che coltivavano lo stupefacente. Nella serata di ieri, constatata la presenza dei suddetti, il personale operante interveniva, bloccando i due. All’atto dell’intervento, il Martino tentava di disfarsi di una busta di cellophane che veniva recuperata, e che risultava contenere stupefacente del tipo Marijuana per un peso lordo di 362,90 grammi. Durante le successive perquisizioni venivano rinvenuti a pochi cm di distanza ulteriori n.2 bidoni in plastica, di colore rispettivamente nero e rosso, risultati contenenti 825,00 e 672,10 grammi di stupefacente del tipo Marijuana. Si accertava che la piantagione era composta da 126 piante di Marijuana, di altezza variabile da circa 20 cm sino a circa 120 cm, piantate su due filari paralleli. Sul posto, veniva richiesto l’intervento di personale del locale Gabinetto di Polizia Scientifica per i rilievi del caso. Al termine della stesura degli atti di rito, il P.M. di Turno disponeva per il Pignalosa gli arresti domiciliari presso la propria abitazione, mentre per il Martino veniva disposta la traduzione presso la casa circondariale di Rossano (CS).