Spiragli di salvezza della Ferrovia Silana si sono visti dopo l’incontro avvenuto la mattina di martedì 13 maggio presso il Centro Visite di Cupone (CS). A fare gli onori di casa il Direttore dell’Ente Parco della Sila e la già Presidente Sonia Ferrari, che hanno incontrato il Presidente del Comitato per la salvaguardia della Ferrovia Silana, Don Emilio Salatino, l’assessore ai trasporti nonché vicesindaco del comune di San Giovanni in Fiore, Giovambattista Benincasa, il Presidente di Ferrovia della Calabria, Giuseppe Pedà, l’onorevole Fausto Orsomarso, consigliere della Regione Calabria e già delegato ai trasporti da parte del Presidente della Giunta, e vari tecnici ed ingegneri degli enti. Lo storico incontro, avvenuto grazie anche all’impegno del vicesindaco Benincasa (che è anche consigliere dell’Ente Parco), ha permesso di mettere in moto il cantiere per quanto riguarda il salvataggio della Ferrovia Silana, dopo che il decreto regionale 380 ne ha stabilito la dismissione da Camigliatello Silano sino a San Giovanni in Fiore. “La modifica a tale decreto, richiesta nel mese di marzo da parte del Comitato – afferma don Emilio Salatino – ha prodotto si un piccolo cambiamento, ma ancora insufficiente a salvare la storica “Transilana”, in quanto se prima la Regione Calabria intendeva dismettere il tratto che va da Camigliatello a San Giovanni, ora con il nuovo decreto regionale uscito l’8 aprile, ha deciso di procedere alla dismissione del solo il tratto San Nicola/Silvana Mansio – San Giovanni in Fiore, salvando quello che da Camigliatello arriva a San Nicola, considerandolo “tratto a valenza turistica” e quindi da salvaguardare”.
Il Comitato ha ritenuto pertanto insufficiente tale modifica, soprattutto in quanto non si capisce bene a cosa possa servire una stazione terminale in aperta campagna ed in pieno altipiano come quella di San Nicola. Il rammarico manifestato da don Emilio ha trovato appoggio da parte del vicesindaco Benincasa che ha garantito che continuerà a seguire la vicenda sino a quando non sarà trovata la giusta soluzione per il ripristino dell’intera tratta silana. Nocciolo del problema restano i costi del ripristino della ferrovia. Solo per quanto riguarda il tratto Camigliatello – San Nicola/Silvana Mansio, le cifre si aggirerebbero su alcune centinaia di miglia di euro, cifre non disponibili da parte degli enti coinvolti al tavolo di martedì. A venire incontro a questo problema, come unica soluzione, la proposta del consigliere Orsomarso che ha particolarmente insistito sulla possibilità di sfruttare Fondi Europei per la Mobilità, in cassa alla Regione Calabria: “questi Fondi – afferma Giuseppe Veltri Presidente di Legambiente Sila – devono essere necessariamente recuperati ed utilizzati, ed è fondamentale che gli Enti coinvolti in questo storico tavolo, si diano da fare per realizzare un progetto fattibile e soprattutto co-partecipato, che coinvolga tutti i soggetti del tavolo in modo che tutti diano un contributo fattivo al ripristino della Ferrovia Silana”. Su questo punto l’Ente Parco si è detto disponibilissimo a contribuire anche economicamente e non solo progettualmente, (visto che l’Ente Paco ha un progetto di recupero della tratta che ricade in area Parco realizzato qualche anno fa) al ripristino della ferrovia, ma serve che il contributo maggiore lo si trovi attraverso i Fondi Europei. Se da un lato, dunque, c’è la consapevolezza degli alti oneri che servono per il ripristino della tratta, dall’altro lato c’è la possibilità dell’utilizzo dei Fondi Europei che se ben sfruttati potrebbero essere l’ancora di salvezza di questo bene comune così prezioso ma ingiustamente abbandonato. Spetta ora ai tecnici di Ferrovie della Calabria farsi carico, insieme alla Regione, di un progetto di recupero e riqualificazione della tratta silana. Il Comitato continuerà a perfezionare gli incontri con gli amministratori e a fare in modo che si tenga alta l’attenzione su questo tema, con la speranza che si possa trovare una soluzione grazie alla collaborazione di tutti gli enti.