Una piacevolissima giornata è stata sicuramente quella vissuta dalla scolaresca delle classi prima e seconda elementare sezione F del plesso Karol Wojtyla (ex Gran Sasso) nella fattoria didattica dell’Azienda Agricola ‘La Vignola’ dei coniugi Gino e Caterina Murano, organizzata dall’associazione didattica, ricreativa e culturale “Il Girasole” di cui la stessa Caterina è promotrice. I bambini, accompagnati dagli insegnanti Rita Alboccino, Maria Rosa Comandè, Rosalba Filippelli, Maria Sestito e Giovanni Spinaci, oltre a cinque mamme, hanno avuto la possibilità di stare a stretto contatto per un giorno con la natura e con le numerose specie di animali da fattoria allevati all’interno della stessa, e di cui i bambini, spesso, conoscono solo le immagini. Il percorso guidato è iniziato con una visita ai pulcini ed alle infinite specie di galline, anche rare, provenienti da tutte le parti del mondo. Galline Faverolles Francesi, Orpington, Cocincine Giganti, Brahama (con le zampe calzate) Marans (gallina dalle uova d’oro o color cioccolato) Sussex (le galline allevate dalla regina Elisabetta d’Inghilterra, color bianco columbia) e poi l’Australorp Nera, le Siciliane in tre colorazioni (bianche, nere, collo oro) e ancora Collo Nudo, Livorno, Moroseta. La fattoria inoltre fa parte dell’associazione allevatori avicoli calabresi facente capo alla Federazione Nazionale allevatori avicoli. E poi ancora Quaglie, Oche, l’Anatra Germaneta Veneta, Tacchini Ermellinati di Rovigo. Dopo i pennuti è il turno dei Conigli New Zealand, dei Ponies ed dei Maialini passando sotto un albero di Sambuco, il fiore di “majo”, con cui è tradizione del nostro territorio preparare, nel mese di Maggio, da cui l’origine del nome dialettale, la famosa “pitta ‘ccu majo” oppure le frittelle, che l’instancabile, premurosa ed ospitalissima padrona di casa Caterina Murano ha preparato al momento per i numerosi ospiti, sia per far vedere la lavorazione e sia per farle gustare, calde e fragranti, in tutta la loro bontà.
Indubbiamente molto istruttiva per i bambini questa giornata, particolare sotto molti aspetti, anche gastronomico, in quanto gli scolaretti hanno potuto assistere anche alla lavorazione del pane, collaborando fattivamente nella preparazione dei panini con la soddisfazione di mangiarli dopo appena usciti dal forno e di averli fatti con le loro manine. Anche il forno, a legna, è caratteristico all’interno di questa fattoria in quanto viene alimentato esclusivamente con fascine provenienti dagli alberi di ulivo, di arancio e mandarino sprigionando fumo aromatico che arricchisce il gusto dei prodotti sfornati. La dinamica padrona di casa cura tutte le varie fasi di questa giornata speciale, non solo conducendo i bambini nelle visite agli animali e mostrando loro in diretta la semina di alcune piante e l’allestimento di alcuni spaventapasseri, ma anche preoccupandosi di intrattenerli con molti giochi di squadra. Il momento del pranzo raduna tutti alle panche in giardino, al fresco delle numerose piante; ai bambini, agli insegnanti ed alle mamme vengono servite le pizze ed il pane fragranti preparati in mattinata e sfornati al momento. Il dolce, una ciambella, è preparata con le uova delle galline della fattoria e dopo il pranzo si procede alla raccolta differenziata dei rifiuti, separando l’umido che servirà da mangime agli animali. Caterina, la padrona di casa, seppur coadiuvata da altre tre energiche signore, si spende ininterrottamente, disponibile ed affabile, affinchè tutti stiano bene; l’obiettivo sembra essere stato raggiunto, quando arriva il pulmino della scuola a prelevare i bambini per riportarli a casa appaiono tutti soddisfatti e spensierati e sicuramente con qualche cognizione in più.
Rimango favorevolmente colpito dall’iniziativa scolastica oltre che dalla bella sorpresa realizzata dai coniugi Murano a cui vanno i miei più sinceri complimenti.
In un paese come il nostro dove lo spirito di iniziativa latita, è importante dare il giusto rilievo, e perchè no la giusta collaborazione, a persone come i coniugi Murano che si mettono in gioco per realizzare una fattoria didattica che può diventare momento di attrazione culturale specie per quelle realtà cittadine dove i bambini hanno perso ormai il contatto con la madre terra.
Di nuovo quindi complimenti vivissimi a tutti quanti.