Le osservazioni esposte dal Sindaco di Zagarise, Pietro Raimondo, in riferimento alla vicenda dell’elettrodotto di Alta Tensione “Calusia-Catanzaro” e alla connessione in modalità “entra-esce” della costruenda stazione di trasformazione 370/150 KV di Belcastro, sono state accolte dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, che ha chiesto il ritiro del relativo procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, facendo sì che entro il prossimo mese di settembre 2014 venga presentato un unico Studio di Impatto Ambientale. L’opera insisterà nei comuni di Catanzaro, Simeri Crichi, Soveria Simeri, Sellia Marina, Sersale, Belcastro, Cerva, Petronà e Zagarise, oltre alcuni territori della provincia di Crotone. Il sindaco Raimondo, anche nella sua qualità di coordinatore dell’aggregazione dei Borghi del Parco della Sila, avendo rilevato anomalie e incongruenze procedurali, ha intrapreso un’azione di contrasto nei confronti della Società Terna al fine di tutelare i diritti di tantissimi privati cittadini, che altrimenti si sarebbero visti espropriare importanti appezzamenti terrieri, vocati a varie destinazioni produttive e dove sono attualmente presenti dei magnifici uliveti secolari.
Grazie a questo suo intervento, sostenuto dall’ingegnere Gabriella Trombino, il primo cittadino di Zagarise è riuscito a tutelare un territorio a forte vocazione turistica e agricola, che rischia di poter essere danneggiato e penalizzato dal punto di vista economico, ambientale e della salute pubblica. “I nostri comuni non sono un corridoio di arbusti su cui far comodamente transitare un elettrodotto – ha dichiarato Pietro Raimondo – e Terna non può pensare superficialmente di non arrecare danno all’ecosistema presente e alle attività economiche e produttive che interessano l’area. Il progetto della nuova linea, curato dalla Società Terna rifacendosi al PRG di 13 anni fa, non poteva essere utilizzato per stabilire la compatibilità del tracciato di un elettrodotto, visto che non si tratta di un rifacimento sul vecchio tracciato ma di una nuova linea. Così facendo, Terna sta trasgredendo il principio di sviluppo sostenibile, alterando l’habitat e l’ecosistema, oltre a violare il principio di uguaglianza intergenerazionale, visto che la distruzione delle risorse naturali di un territorio sottrarrebbero del patrimonio naturale alle generazioni future. Noi non vogliamo bloccare lo sviluppo tecnologico, né tantomeno vogliamo ostacolare o contrastare le legittime esigenze di avere dei nuovi e più efficienti sistemi infrastrutturali. Abbiamo, però, l’obbligo di continuare a vigilare sulle questioni che interesseranno il nostro territorio, facendo quanto nelle nostre possibilità per assicurare alle popolazioni che amministriamo la tutela della propria salute, senza trascurare l’effetto dei campi magnetici sulla vegetazione e sulla fauna”.
Terna non può rovinare un patrimonio naturale e diverse aziende adiacenti alla costiruenda centrale sita nel comune di belcastro. Mi chiedo:cosa faremo noi limitrofi della centrale con aziende agricole di natura olivicole e zootecniche.? Potremo dormire e abitare e lavorare a soli 200. -300 metri dall eco mostro?le onde elettromagnetiche con cavi che passano a 60 metri da dove abitiamo sono cose normali?be io non credo. Terna trova ignoranza e bisogni economici …..e lascia un futuro funesto…