Si è tenuto sabato 1 marzo ad Altomonte, la presentazione del movimento di estrazione giovanile “Altomonte 3.0”, un gruppo nato sui social circa un mese fa a cui hanno aderito numerosi giovani del territorio. 3.0 per indicare un contenitore della terza generazione, volto all’ascolto e all’attenzione verso i problemi della comunità, con metodi nuovi, rivoluzionari, atti alla partecipazione e alla presa di responsabilità: ne hanno discusso i promotori Francesco Capano, Tommaso Caporale, Esperia Piluso e Susanna Camoli alla presenza del Presidente del Consiglio Provinciale Orlandino Greco, che nell’occasione, oltre a congratularsi con il gruppo per l’iniziativa intrapresa, ha presentato il suo libro “Il sud in cammino”.
Alla sala gremita si sono rivolti i giovani “sognatori”, che sul sogno di una società più vicina alle esigenze del mondo giovanile, hanno basato le idee del movimento e illustrato i progetti futuri: si parte dalla crisi dell’incompetenza per rilanciare le professionalità spesso dimenticate, costrette a lasciare la propria terra e non poter dare il proprio contributo nei settori nevralgici dell’economia locale, come agricoltura, turismo, arte e cultura; a ciò si è tentato di trovare una soluzione con la costituzione di una banca di risorse umane, raccogliendo i curricula dei tanti giovani emigrati e proponendo dei laboratori per il rilancio del lavoro e della cultura. “Controvento”, il modo di vedere la politica che dovrebbe partire dal territorio, dalle sue peculiarità, coinvolgendo dal basso tutte le fasce sociali ad amministrare le risorse, senza poteri centralisti né ruoli e programmi discussi nei “palazzi”. Schemi e apparati obsoleti che la filosofia 3.0 sogna di cambiare, partendo da Altomonte.