“Intendo sin da subito chiarire che il mio giudizio rispetto all’operato dell’Anas per quanto attiene la strada Statale 106 ionica nell’intero tratto calabrese non è certamente positivo (tutt’altro!). Così come non ritengo assolutamente positivo il giudizio che esprimo circa l’attuale “strada della morte” nel tratto compreso tra Sibari e Roseto dal momento che nel 2013 – cito solo questo esempio evitando di andare a ritroso negli anni – proprio in questo tratto abbiamo avuto cinque vittime Vincenzo Salvatore Corvino 43 anni (03 gennaio 2013 – Trebisacce CS), Marcel Mocan 44 anni (04 giugno 2013 – Trebisacce CS), Doru Badu 42 anni (04 giugno 2013 – Trebisacce CS), Clelia Andali 57 anni (28 luglio 2013 – Villapiana CS) e Leonardo Gualandris 12 anni (28 luglio 2013 – Villapiana CS), insieme a decine e decine di feriti dovuti ai tanti incidenti che si sono registrati. Tuttavia, circa l’ammodernamento del Megalotto 3, ritengo che la posizione intrapresa da alcuni di voi nell’Alto Ionio (ci tengo a precisare e ribadire che non si tratta di una maggioranza poiché sono molto bene informato a riguardo!), seppure legittima è incomprensibile – questo l’appello lanciato ai Cittadini dell’Alto Ionio cosentino da Fabio Pugliese, autore del libro-inchiesta sulla SS106 “Chi è Stato”. Incomprensibile, a mio avviso, questa pretesa di dover avere la Nuova SS106 per una parte (4 chilometri), in galleria e poi in trincea senza capire (sforzandosi), che questa scelta dell’Anas è dovuta a delle evidenti ristrettezze economiche; senza percepire che eventuali contrapposizioni o ritardi addirittura potrebbero mettere a rischio l’ammodernamento del Megalotto 3, senza carpire quali possano essere le straordinarie conseguenze che ciò causerebbe non all’Alto Ionio (perché poi il problema resta sempre lo stesso: non riuscire a guardare al di fuori del proprio orticello), ma all’intera regione (ed in particolare al litorale jonico della Calabria).
Inoltre, non intendo entrare nel merito delle motivazioni sollevate per opporsi alle scelte dell’Anas: da quelle ambientali (in una regione dove l’ambiente viene stuprato o difeso a proprio uso e consumo), a quelle relative al patrimonio storico-artistico da tutelare (in un Paese dove Pompei crolla, gli scavi di Sibari affondano e Kaulon viene invasa dal mare perché lo Stato non ha soldi!), non c’è una ragione – tra quelle sollevate – che sia una sola che mi spinge a ritenere che l’Anas questa volta stia sbagliando qualcosa. Rifletto, invece, sulle vite che possono essere salvate e sugli incidenti che possono essere evitati se quel tratto di strada verrà ammodernato. Così come rifletto sulla possibilità che l’ammodernamento della Sibari-Roseto possa essere l’inizio di un ammodernamento più complessivo che negli anni a venire possa portare la Nuova SS106 da Taranto a Crotone e magari anche più giù della città pitagorica. Rifletto sulle conseguenze positive che l’ammodernamento del Megalotto 3 può avere sull’economia, sul processo di povertà crescente e sullo spopolamento in atto (vedi rapporto Svimez), nell’Alto Ionio e, più in generale, in tutta la Calabria (e la Calabria ionica in particolare). Rifletto su queste motivazioni e capisco quanto sia necessario (senza se e senza ma!), non solo l’ammodernamento del tratto Sibari – Roseto ma anche la pretesa nei confronti dell’Anas di iniziare e concludere al più presto questi lavori così come hanno deciso, così come loro intendono realizzarli. Sono certo che questo mio intervento non sarà gradito da qualche sprovveduto oppure da chi proprio non riesce ad affrontare i problemi con la giusta serietà evitando di scadere nel più volgare populismo ma confido fortemente nella grande sensibilità ed intelligenza delle molte amiche ed amici dell’Alto Ionio cosentino che – ne sono certo – sono già convinti dell’opportunità e della necessità di realizzare il Megalotto 3 e che attraverso questo mio appello, magari, da oggi ne saranno ancora più convinti”.