“Ci fa molto piacere sapere che l’intera Giunta regionale abbia chiesto al Governo che le operazioni di smantellamento e smaltimento della nave “Costa Concordia” vengano effettuate nel Porto di Gioia Tauro – afferma in una nota Sebastiano Barbanti del M5S. Una proposta assolutamente sensata e ragionevole (se paragonata all’insana richiesta della movimentazione, nel medesimo porto, dei veleni mortali siriani) nonché proficua, visto che – come sottolineato dagli assessori regionali Domenico Tallini e Giacomo Mancini, firmatari della richiesta – queste operazioni potrebbero comportare un giro di affari intorno ai cinquecento milioni di euro ovvero due anni di lavoro per centinaia di lavoratori calabresi, molti dei quali attualmente in cassa integrazione. E, sicuramente, i richiedenti – al di là della sincerità con la quale abbiano avanzato tale proposta – non avranno trascurato il forte ritorno mediatico – e di consenso – che avrebbero sia per la Piana che per l’intera Regione.
Peccato per loro che questa proposta ci risulti familiare… Forse gli assessori non l’hanno notato ma noi del Movimento 5 Stelle, solo una settimana fa, abbiamo proposto la medesima soluzione: perché non proporre di smantellare la Costa Concordia nel porto di Gioia Tauro (scalo naturalmente non presente nella rosa dei nomi stabilita dal Governo) al fine di dare una boccata d’ossigeno ad un’economia locale allo stremo? Una soluzione che per quanto ci riguarda doveva essere richiesta in via ordinaria, un’operazione di routine per un porto così grande e non una forma di “contentino” in cambio delle armi. A questo punto due sono le alternative: o la Giunta non era a conoscenza della nostra proposta oppure ha deciso beatamente di appropriarsene. In entrambi in casi tutta l’amministrazione dimostra, ancora una volta, oltre alla poca professionalità una scarsa fantasia, se non una certa malizia. Ma non ne vogliamo fare una questione di merito e cediamo volentieri l’idea al fine di una sua pronta realizzazione: sappiamo che i calabresi sono consapevoli di chi ha veramente a cuore le sorti della Calabria e cerca di lavorare seriamente per migliorare il livello di vita nella nostra terra. Sono altri che regalano alla Calabria, da troppo tempo ormai, un futuro di miseria e disperazione”.