L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) si organizza in vista delle operazioni di trasbordo che potrebbero impegnare lo scalo portuale di Gioia Tauro al transito di 60 container contenenti 560 tonnellate di armi chimiche. Il Direttore Generale dell’Arpacal, dr.ssa Sabrina Santagati, ha in primo luogo stabilito un’intesa con l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), attraverso il Direttore Generale, dott. Stefano La Porta, per riuscire, nell’eventualità venga confermato il trasbordo dei rifiuti chimici, ad ufficializzare a favore di Gioia Tauro l’attivazione del sistema pubblico dei controlli ambientali, altrimenti emarginati dal protocollo internazionale stipulato dal Governo.
Santagati ha istituito, in stretto raccordo con il Direttore scientifico dell’Agenzia, dr. Oscar Ielacqua, un gruppo di lavoro che, preventivamente, ha valutato essenziale avviare le procedure per la misurazione della qualità dell’aria, in tutto il periodo di tempo eventualmente previsto dalla delicata operazione di trasbordo. Le aspettative del gruppo di lavoro sono orientate ad andare oltre. “Alla luce delle legittime preoccupazioni sui rischi ambientali – ha dichiarato Santagati – è auspicabile consolidare con l’Autorità portuale un rapporto che, attraverso l’accesso ai dati ambientali, possa favorire in modo costante da parte della nostra agenzia quel presidio degli standard di sicurezza e di tutela dell’ambiente che vede i nostri laboratori specificatamente attrezzati”. L’esperienza delle attività portuali potrebbero indicare, infatti, l’opportunità di agire, attraverso un regime di convenzione, per rendere effettiva l’attività di tutela ambientale nel porto strategico di Gioia Tauro.