Energia elettrica, moroso da 5 anni e vittima del “regime di tutela” che aumenta il dovuto in bolletta del 50%. È come se non bastasse destinatario di continue “minacce” di disattivazione dei POD di produzione del parco fotovoltaico. Il Comune di Amendolara non ne può più. Ciminelli contro l’ENEL: incomprensibile, quanto illegittimo il comportamento della Società. Il Primo Cittadino scrive al Presidente dell’Enel, al Ministro dell’Industria e al Prefetto di Cosenza: se non riceveremo risposte soddisfacenti procederemo per vie legali. La condizione finanziaria dei comuni ed i continui tagli dei trasferimenti da parte dello Stato centrale – si legge nella missiva di Ciminelli – è ben nota a tutti. Nel caso in cui un ente diventi moroso in ragione di mancati o parziali pagamenti, l’Enel ha il diritto, in “regime di tutela”, di applicare una tariffa che finisce col comportare aggravi di pagamenti sulla bolletta fino e oltre il 40/50%.
Questa applicazione – aggiunge – altro non produce che altri debiti per l’utente, in questo caso per il Comune, che non riesce a pagare le bollette piuttosto che un fornitore o, in alcuni casi i dipendenti. Il comune di Amendolara avendo realizzato un parco fotovoltaico da cui ricavare parte delle risorse finanziarie necessarie alla sua stessa sopravvivenza, è titolare dei relativi POD destinati a ricevere e così immettere l’energia prodotta nella rete Enel. Il Comune, in virtù della maturata morosità si vede continuamente minacciare il distacco degli stessi con la conseguenza di precludere la possibilità di utilizzo di uno dei pochi strumenti a disposizione, attraverso il quale è possibile pagare i consumi e quant’altro. La censura è contro l’incomprensibile quanto illegittimo comportamento della Società Enel e contro previsioni contrattuali e/o normative che dimenticano, con una facilità che è sorprendente e grave, che gli enti locali sono e rappresentano lo Stato e che, quindi, gli effetti devastanti sono destinati a ricadere solo sui cittadini.