L’aumento tasse è dovuto solo ed esclusivamente alla costituzione, prevista per legge, di un fondo di svalutazione relativo a crediti pendenti sin dal 31 dicembre 2007. Crediti mai stati riscossi da parte dell’Esecutivo Melfi. 4 milioni di euro, a tanto ammonta la massa debitoria lasciataci in eredità della precedente amministrazione. In un comune con un deficit strutturale come quello di Amendolara, stiamo oggi cercando di risanare gli innumerevoli sprechi compiuti dalla Giunta che ci ha preceduti. È quanto precisa il Sindaco Antonello Ciminelli rispondendo all’ex collega Mario Melfi che invitato ufficialmente ad un confronto pubblico per discutere faccia a faccia dell’eredità lasciata in passato, del presente e del futuro della comunità. Il sindaco Ciminelli afferma: “L’ex Sindaco Mario Melfi – dichiara il Primo Cittadino del Paese della Secca – farebbe bene a non intervenire soltanto sulla stampa. La situazione che c’è ora ad Amendolara deriva da situazioni debitorie lasciate dalla passata Giunta e che sono note a tutti. Perché – spiega Ciminelli – qualora i residui attivi non ammontassero a quelli lasciati sul groppone del Comune, non sarebbe stato necessario l’aumento delle tasse. Ma, vi è di più.
Il nostro comune – continua – ereditando una situazione debitoria di 4 milioni di euro, accumulati dalla Giunta Melfi, attraverso la previsione del Decreto Legislativo 35 del 2013 ha acceso un mutuo di 2 milioni di euro circa, con una rata annuale di 150 mila euro che gli amendolaresi dovranno pagare per i prossimi 30 anni. Debiti, questi, tutti maturati nel corso della precedente gestione amministrativa. Prima, pertanto, di parlare dei servizi, che in ogni caso sono stati tutti migliorati dall’avvio della nostra esperienza di governo, dalla mensa alle scuole, dalla raccolta di nettezza urbana alla realizzazione di un nuovo serbatoio per risolvere problema dell’acqua soprattutto alla marina l’ex Sindaco Melfi – aggiunge Cimnelli – farebbe bene a farsi un serissimo esame di coscienza. Gli aumenti di cui parla sono serviti unicamente per pagare gli sprechi generati dalla loro pessima gestione. Fin dal nostro insediamento – prosegue il Primo Cittadino – l’unica via consigliata era il dissesto. Oggi, invece, abbiamo approvato un primo bilancio che costituisce la fase di partenza sulla via del risanamento. Un bilancio – conclude – sul quale non abbiamo ricevuto nessun tipo di proposta sia dalla vecchia che dalla nuova opposizione. La sola proposta che ci è stata fatta è stata quella di distruggere l’unica forma di welfare che il comune eroga, subordinata ad esigenze reali, che sono le 10 giornate attraverso le quali vengono reclutati gli operai. Per il resto non avendo eccepito nulla, riteniamo – chiosa Ciminelli – che non ci sia nulla da dire. Perché quando si censurano gli aumenti bisogna anche fare le proposte dove andare a recuperare poi quei soldi”.