Le strade invase dal fango, acqua nei negozi, nelle cantine, nelle case. E’ Cirò Marina del giorno dopo l’alluvione. Il ciclone Cleopatra, forse sottovalutato, ha gettato sulla città 215 millimetri di pioggia. I proprietari degli esercizi commerciali di via Libertà, e delle vie limitrofe, sono a lavoro da ieri sera per ripristinare i locali. Lavoro che è proseguito stamattina anche nelle abitazioni in via Cesare Battisti, via Venezia, in zona Sante Croci con scope, palette, stracci, idropulitrici e fatica, tanta fatica. Da segnalare l’intervento del signor Nino Trifirò che con la pala meccanica, supportato dall’associazione TrecentoSessanta Cirò Marina e dalla Krimisa Korps, hanno collaborato a sistemare alcune parti di via Cesare Battisti, via Libertà e lo spiazzale antistante i locali della stazione. Per quanto riguarda il trasporto: riaperto il ponte sul fiume Neto sulla SS106 interdetto ieri dalla società Anas; ritorna a pieno a regime anche la linea ferroviaria: stamane tecnici di Trenitalia a lavoro sui binari per rimuovere il fango.
Nel contempo stamane la sala operativa del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile della Regione Calabria ha inviato al Comune di Cirò Marina un messaggio di pre-allarme per condizioni meteorologiche avverse dalle prime ore della giornata odierna e per le successive 24-36 ore. Nell’avviso si consiglia di: non utilizzare locali ubicati in zone soggette ad inondazione e non parcheggiarvi veicoli; non accedere a scantinati, parcheggi sotterranei e simili; non circolare con mezzi di locomozione se non per casi strettamente necessari; evitare il parcheggio di veicoli di ogni genere sui tombini, segnalando eventuali occlusioni degli stessi o, in caso di impossibilità o urgenza, collaborando personalmente.
Caro gianfranco ti siamo vicino.noi zona scalaretto siamo stati abbandonati da tutti una cosa indescrivibile e vedere un suv pieno di gente che sta seduta al comune grazie a noi cittadini passare senza neanche chiedere in che situazioni eravamo e la vergogna di questo paese e abbiamo danni indescrivibili , senza parole
Anch’io sono un “alluvionato”. La mia piccola impresa artigiana è localizzata nei pressi del municipio e, come quella di tanti altri paesani, è stata invasa dalle acque. Non voglio far polemica sul perché e per come si è arrivati a tanta devastazione ma approfitto di questa vetrina per dire la mia. Devo riportare che nel momento peggiore dell’alluvione, tutti i proprietari di veicoli fuoristrada e di Suv hanno creduto divertente scorrazzare a piacimento per le strade invase dall’acqua facendo gara a chi andava più forte senza minimamente pensare a cosa può provocare un mezzo che avanza in più di mezzo metro d’acqua. Ed infatti di quello che hanno provocato cito solo quello che hanno fatto a me facendo comunque presente che la stessa cosa è accaduta a tutti i miei vicini. Di tutti i fatti ne cito solo due: al mattino, un veicolo fuoristrada condotto allegramente da un ex dipendente della Guardia di Finanza passando ripetutamente a grande velocità nei pressi del mio opificio ha provocato lo sfondamento, con conseguente rottura dei vetri, di ben tre vetrine che danno sulla strada: ad accusa risponde che andava pianissimo omettendo di dire come aveva malamente mandato a quel paese chi gli urlava di andar piano.
Un altro, Presidente di un Ente locale che dovrebbe essere al di sopra delle parti, invitato ad andar piano mi ha riempito di contumelie ed mi ha anche minacciato di “percuotermi”.
Di tutto questo, ovviamente, esistono abbondanti testimonianze.
Tutti noi ci saremmo aspettati un minimo di solidarietà da parte dei nostri paesani, perlomeno solidarietà morale, ed invece ci siamo ritrovati ad essere i protagonisti dello spettacolo: provo solamente una grande pena e la grandissima voglia di andarmene da questo paese ricolmo di incivili.