Il 31 ottobre scorso avevamo annunciato la rimozione del tutor sulla SS106 tra Mirto e Fiumerella frazioni del Comune di Crosia. Sembra però che questa decisione sia temporanea, infatti presto sarà ripristinato dopo un periodo di prova lungo sei mesi. Il bando che l’Amministrazione comunale di Crosia emetterà il prossimo 15 novembre permetterà alla ditta vincitrice di istallare nuovamente l’impianto che – sempre per quanto affermato dall’Amministrazione comunale di Crosia – ha prodotto buoni risultati in termini di prevenzioni degli incidenti stradali. “E’ noto – commenta la notizia Fabio Pugliese – che gli automobilisti in quel tratto da molto tempo sono cauti poiché l’Anas (ancor prima dell’Amministrazione comunale di Crosia), con dei lavori realizzati negli anni scorsi ha inserito dei guardrail che hanno “ristretto” a tal punto la carreggiata che è praticamente rischioso percorrere quel tratto ad alta velocità. Non a caso, se prendiamo gli ultimi 5 anni, in quel tratto non abbiamo avuto gravi incidenti, ed occorre andare indietro di decenni per rilevare in quel tratto – uno dei meno pericolosi della tratta cosentina della S.S.106 – un incidente mortale.
Sarebbe stato ragionevole allocare un Tutor nel tratto compreso tra il ponte di Trionto e la contrada Amica dove negli ultimi anni abbiamo avuto diversi incidenti mortali ma non è stato possibile perché quel tratto ricade nel comune di Rossano che, invece, probabilmente è tanto interessato alla sicurezza stradale o forse (come riferiscono i tanti automobilisti mal pensanti), avendo una situazione relativa alle casse comunali ben diversa da quella del Comune di Crosia avrà optato per il non utilizzo di questo strumento. Se fosse vara quest’ultima ipotesi ritengo ingiusto che questo strumento vada a colpire non solo i cittadini di Crosia ma anche quelli del basso jonio cosentino (e comunque non solo loro), che poco o nulla hanno a che fare con la situazione in cui versa, appunto, il bilancio del comune di Crosia. Infine, permettetemi di esternare tutto il mio rammarico nei confronti di una istituzione che assume questa scelta con l’intendo di tutelare la “sicurezza” dei cittadini senza però prima intervenire legalmente nei confronti delle autorità preposte affinché pongano fine alle tante illegalità diffuse sulla S.S. 106 in quel tratto riferite agli accessi ed alle diramazioni non autorizzate, alle aree di servizio destinate a parcheggio e sosta (che non esistono), ed alla manutenzione della rete viaria! La mia, in conclusione, non vuole assolutamente essere (ne diventare), una polemica: intende, invece, essere di aiuto e di sprono a quanti veramente vogliono una strada sicura e giudicano altri sistemi poco incisivi ed inutili soprattutto (lo ripeto), se relativi a tratti della S.S. 106 dove la statistica ci consente di dire che sono “meno pericolosi”.”