Quest’anno rischiava di essere interrotta la tradizionale festa di San Leonardo del 6 novembre. Il pericolo è stato scongiurato perché è prevalso, poi, il buon senso e si è riformato il comitato per organizzare i festeggiamenti. Era un grosso errore interrompere questa antica usanza, che richiama alla memoria oltre quattrocento anni di storia sulla venerazione che i cariatesi tributano a San Leonardo, come Patrono e sindaco della città loro città. A conferma di questa tradizione, durante la celebrazione della santa messa, il Sindaco del tempo rinnova il rito della consegna delle chiavi della città e partecipa alla processione per le vie cittadine, in forma ufficiale, assieme ai componenti la giunta comunale. Le fonti storiche attendibili ci ricordano che San Leonardo (496-559), nacque in Gallia da una famiglia di nobili franchi, nel villaggio di Corroi presso Orlèans.
Della giovinezza di Leonardo non si hanno molte notizie. Si sa solamente ch’egli lasciò la carriera cavalleresca, per dedicarsi alla vita ascetica nella foresta di Pauvain, nel Limosini, dove fondò il suo eremo. Per le vicende che lo videro restituire la libertà a molti prigionieri, durante la sua breve carriera militare, è considerato il patrono dei carcerati. Ebbe tanti seguaci e la fama della sua santità arrivò fino al re Clodoveo I, che ne richiese l’intervento quando la regina Clotilde, transitando nei pressi del suo eremo, fu sorpresa dalle doglie del parto. L’intervento di Leonardo lenì i dolori della regina che poté dare alla luce il suo bambino, per cui oggi la sua intercessione viene invocata anche per i parti difficili. Nel Medioevo fu uno dei santi più venerati in Europa. In Calabria, oltre che Cariati è patrono dei comuni di Trebisacce (CS) e Portigliola (RC).