I problemi che determinano divisioni tra i coniugi non possono essere scaricati, così e semplicemente, sui figli, come spesso avviene, e queste situazioni che creano lacerazioni, sofferenza e dolore negli adulti hanno necessità di essere “incontrati” da una umanità vera, a partire da uno sguardo attento, che bisogna sempre più imparare, il quale deve tener conto dell’intero limite e fragilità di ciascuno, al di là delle responsabilità e sbagli che si creano nella coppia e, poi, esplodono per le più svariate motivazioni. Un’esigenza che urge di azioni mirate, di compagnia ed aiuto concreto, e che molte volte viene vissuta, da chi ne è investito, in solitudine per paura del giudizio che può scaturirne dalla collettività.
A partire pure da ciò e da tale impellenza si è svolta la conversazione-testimonianza, nella sala 8 del Prototoconvento, di Antonio Borromeo, padre separato con un bambino, docente di sostegno con esperienze anche in case famiglie, che percorre a piedi l’Italia meridionale per sensibilizzare l’opinione pubblica verso la modifica della legge 54 del 2006, affinché vengano rispettati e applicati i principi dell’affido condiviso dei figli. A dargli il benvenuto, dopo i sentiti ringraziamenti del “camminatore per scelta”, il Vice Sindaco ed Assessore ai Servizi Sociali, Carlo Sangineti, e il consigliere comunale, Armando Garofalo. Sangineti, poi, nel saluto, oltre ad esprimere sostegno a nome e per conto dell’Amministrazione Lo Polito, ha dato la disponibilità per iniziative che sensibilizzino la collettività su tali problematiche, a partire dalle scuole, senza dimenticare i genitori, come ha sostenuto lo stesso Borromeo.
Questi, proveniente da Cosenza, è arrivato dinanzi all’Ospedale alle ore 17,30 in punto per poi giungere al Protoconvento, dopo aver percorso viale del Lavoro, via Roma, parte di corso Garibaldi sino al rione Civita, scortato da una pattuglia della Polizia Locale. Oggi, 2 novembre, l’altro approdo sarà Sapri. Il suo intervento è stato arricchito dal contributo del dottore Lello Cirone che ha richiamato la propria esperienza e ribadito la valenza del Papi Gump e quindi del gesto di Borromeo per sensibilizzare organismi , istituzioni ed opinione pubblica sui temi della famiglia, comprese le problematiche relative ai separati, ai divorziati ed ai loro figli, in particolare. Una vera questione culturale- è stato affermato-, facente parte di una più grande, legata alla struttura sociale, ai suoi stereotipi, ai suoi modelli, nei quali, comunque, c’è, con tutte le sue peculiarità, la persona che la società non può bypassare se desidera veramente che la convivenza ritorni a fondarsi su di essa, integralmente considerata in tutte le dimensioni che la costituiscono ed esprimono. E’ questa la sfida ed il messaggio che ha tracciato, lasciato e lanciato l’incontro- approfondimento al fine di verificare nuove opportunità per costruire percorsi che consentano, poi, agli uomini e donne di vivere una esperienza autenticamente umana, fondamentale per rispondere alle più elementari circostanze della vita che la realtà pone innanzi e in cui questo desiderio possa approfondirsi e trasmettersi.