“Avevamo appena finito di commentare, apprezzandolo, il gesto dell’onorevole Stillitani di dimettersi da Consigliere regionale perché riteneva che tale carica non gli consentiva alcun intervento concreto a favore della Calabria e dei Calabresi che lo avevano votato ed eletto, che la Segreteria Provinciale della Fiamma Tricolore – afferma il portavoce Natale Giaimo – deve registrare un episodio di segno assolutamente opposto pubblicato qualche giorno fa sulla stampa nazionale e portato alla nostra attenzione dal dirigente di Fiamma Tricolore Luigi Liguori, che ci riporta alla mente il famoso “…io so io e voi nun siete un c….!” del Marchese del Grillo, mirabilmente interpretato da Alberto Sordi. La notizia è che Marilina Intrieri, ex deputato del Pd-Ulivo (legislatura 2006-2008) e attuale Garante per l’infanzia della Regione Calabria, ha rispedito al mittente i documenti con cui un funzionario della Prefettura di Crotone l’autorizzava a visitare Centro di accoglienza e richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto. L’ex senatrice Pd ha giustificato la restituzione del plico affermando, con estrema naturalezza: “….Restituisco i documenti che mi ha inviato perché voglia cortesemente integrarle col pertinente titolo istituzionale. Ho constatato, infatti, dalla lettura delle note a sua firma che mi viene attribuito il titolo accademico e non anche quello di onorevole che mi compete nella mia qualità di deputato della XV legislatura. Mi sorprende che l’inesattezza rilevata provenga dal massimo ufficio dello Stato sul territorio. Attendo quindi le note corrette…”. L’ex parlamentare Intrieri ha quindi bloccato un’attività istituzionale, per la quale le viene anche corrisposto uno “stipendio” che crediamo sia anche “lauto”, a causa di questa “manchevolezza”, dimostrando così un profondo attaccamento al lavoro. I bambini immigrati naturalmente ringraziano!
Dopo una piccola ricerca storica il nostro Luigi Liguori ha appreso che l’origine del titolo “onorevole” risale all’epoca successiva alla proclamazione dell’Unità d’Italia quando il Parlamento di Torino Capitale cominciò a popolarsi di avvocati, notai, medici, eletti deputati nelle regioni del sud. Per compensare l’imbarazzo ed il disagio dei deputati meridionali nel sedere accanto ai principi, ai duchi, ai marchesi, ai baroni di nomina regia, il conte Camillo Benso di Cavour, non potendo estendere ai borghesi meridionali i titoli nobiliari, pensò di dare a tutti i deputati il titolo di “onorevole”. L’essere tutti “onorevoli” omologava quindi i deputati del Sud ai nobili del Nord ed appagava così la loro vanità. Di questo titolo (onorevole) hanno continuato a fregiarsi i nostri parlamentari fino alla fine degli anni trenta quando un tale Achille Starace, segretario del Partito Nazionale Fascista, decise di abolirlo col Foglio d’Ordini n° 1277 del 4 marzo 1939 – XVII Era Fascista – e di sostituirlo col titolo di “consigliere nazionale”. Ma allora il titolo di onorevole è “abusivo”? Noi non sappiamo se lo sia, ma certamente l’episodio dell’ex senatrice Pd Intrieri, purtroppo, non costituisce solo l’ennesima follia calabra, ed il (mal)costume di fregiarsi di titoli (in molti casi anche inventati di sana pianta) proviene spesso da coloro cui gli elettori hanno affidato il compito di rappresentarli con umiltà – ed è per questo che noi riteniamo sia giusto che a fregiarsi per sempre di tale titolo sia, e noi così faremo, l’Onorevole Stillitani – e che invece riempiono le cronache più attente con episodi che di “onorevole niente hanno, come le spese con scorta (in cui si è esibita anche una persona peraltro accorta come Renata Polverini), infrazioni al Codice Stradale nascoste dietro un “lampeggiante”, come la Boldrini, e le ripetute esibizioni di sguaiatezza e maleducazione dei familiari del ministro Kyenge. D’altronde se la stragrande maggioranza degli Italiani hanno rinunciato a seguire la politica dei politicanti una ragione ci sarà!! E se i politicanti hanno deciso di non fare più Politica, pure!! Contro queste esibizioni di cattiva educazione politico-istituzionale la Fiamma lancia a tutti i nostri concittadini una accorata esortazione: italiani, riprendiamoci la Nostra Italia”.