“Rosario Villirillo, in qualità di Presidente dell’Associazione “Marco Polo”, in nome e per conto dei cittadini residenti a Crotone, alla Via Lacinio, vuole denunciare alcune vicende di rilevanza sociale, più volte sollecitate a chi di competenza ma rimaste inevase, che di seguito espone. Preso atto di quanto recentemente pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Crotone e riportato anche dagli organi di stampa, ossia che l’Amministrazione comunale ha deliberato la procedura per appaltare i lavori per la sostituzione dell’intera rete idrica e per la riqualificazione ambientale, per la viabilità e per gli spazi pubblici della località di Capo Colonna, lavori che interesseranno quattro chilometri e mezzo di rete idrica e la riqualificazione stradale di Via Lacinio, vogliamo rimarcare che l’esecuzione dei suddetti lavori avverrà dopo oltre 50 anni di attesa da quella storica data di avvenuta istituzione sia della rete idrica che delle strade interpoderali. La classe politica, sia quella attuale che quella delle passate gestioni amministrative, parimenti la So.a.kro, è totalmente responsabile di aver costretto, per tutti questi lunghi anni, la cittadinanza, residente a Capo Colonna e nelle zone limitrofe, ad utilizzare, per uso domestico acqua non potabile e, pertanto, contaminata in quanto erogata per mezzo di una conduttura fatta di “eternit”, ripetiamo “eternit”, materiale notoriamente nocivo alla salute ed il cui utilizzo è tassativamente vietato dalla legge (legge 257/92 e decreto 18 settembre 2001 n. 468).
A proposito di ciò, annunciamo che la nostra associazione, nel caso in cui si dovessero riscontrare, nei residenti di Capo Colonna, casi di tumore (ad esempio, tumore gastrointestinale) riconducibili a fibre e residui di amianto veicolati proprio dal flusso dell’acqua, si rivolgerà alle autorità giudiziarie ed adirà le vie legali, nei confronti dei soggetti responsabili, a tutela degli interessi e della salute dei suddetti residenti di Capo Colonna. Facciamo, inoltre, rilevare che, sempre nella contrata Capo Colonna, la Via Lacinio è priva di illuminazione pubblica, con tutti i pericoli che ne derivano per i residenti e con l’aggravante che tale situazione ha favorito coloro che rubano il rame dai cavi elettrici, potendo agire nell’oscurità e pertanto inosservati, mentre altre zone della città, anche limitrofe alla suddetta via, sono più privilegiate ed attenzionate dagli amministratori, specie laddove hanno un bacino di voti. Quindi, nella nostra realtà, a volte si ignora il diritto mentre si esalta e si pratica il clientelismo. Purtroppo, constatiamo che questa società, abituata alla cultura del tutto è possibile, anche l’impossibile ed in barba alla stessa legge, purché ci sia il referente politico disponibile, se non addirittura sfrontato e/o arrogante. Denunciamo, per l’ennesima volta, che, nella detta contrada Capo Colonna, territorio dove viene estratto il metano ed esistono tre centrali di controllo e dirottamento del prezioso liquido, alla data odierna, non è stata istituita la rete di metanizzazione, pertanto, per cucinare, bisogna rifornirsi con la bombola a gas. Nell’occasione, ribadiamo che, nonostante le continue sollecitazioni e gli incontri con l’Amministrazione comunale, non solo il tratto stradale di Via Lacinio è impercorribile per il cattivo stato in cui versa ma anche che il piccolo ponte, che si trova all’incrocio delle vie Hera Lacinia e Lacinio (antistante la famiglia Cimino), non è provvisto di alcuna protezione ai margini e che il tratto di strada che collega le suddette vie ha il manto dissestato, divelto ed irregolare. In quest’ultimo, il pericolo incombe, soprattutto, nel periodo delle precipitazioni in quanto l’acqua piovana tende a riempire lo stesso tratto di strada, impedendo agli automobilisti, a coloro che sono muniti di mezzi a motore, agli autobus per il trasporto degli alunni nonché ai ragazzi che guidano regolarmente le biciclette ed i motorini, quest’ultimi mezzi di locomozione meno stabili rispetto ad un autovettura, di avere una corretta visuale della stessa strada. Il tratto di strada, così come si presenta, manca di una segnaletica di pericolo, posta almeno ad una distanza di m. 150, così come previsto del Codice della Strada, fermo restando che, anche in presenza della segnaletica necessaria, la strada sarebbe ugualmente fonte di pericolo occulto. Inoltre, la difficoltosa senonché proibitiva percorribilità di detto tratto causa danni materiali ai mezzi di trasporto e fisici ai cittadini sia durante il pellegrinaggio verso il santuario della Madonna di Capo Colonna che durante la stagione estiva per accedere all’arenile.
Significhiamo anche che l’erogazione dell’acqua, che non è potabile, avviene a singhiozzo per lunghi periodi dell’anno e, nella predetta Via Lacinio, viene sospesa ripetutamente. Ultimamente, l’erogazione è stata sospesa addirittura per 18 giorni consecutivi e successivamente ripristinata in modo parziale e solamente nelle sole ore mattutine. Quindi, conosciamo bene tutti i disagi che la mancanza di acqua può comportare. Un problema ad oggi irrisolto in quanto l’acqua che viene erogata dal consorzio di bonifica non è sufficiente a soddisfare le esigenze dei residenti. L’acqua è un bene primario, necessario, che non deve mancare nella vita quotidiana di ogni essere vivente e, soprattutto, la sua erogazione non può essere sospesa agli utenti, nemmeno con una decisione assunta unilateralmente senza ascoltare la voce degli stessi utenti né senza mai avvisarli dell’interruzione del servizio idrico che avviene, per l’appunto, arbitrariamente. Premesso ciò, come Associazione “Marco Polo”, a nome e per conto dei cittadini residenti alla Via Lacinio, in contrada Capo Colonna, che sottoscrivono la presente, vogliamo precisare, a scanso di equivoci, che dato il tempo richiesto dall’espletamento della procedura per la gara d’appalto, considerati i probabili problemi igienico-sanitari dovuti alla carenza d’acqua, alla pericolosità del manto stradale dissestato, alla grave pericolosità del citato “ponte” privo di qualsiasi tenuta a tutela della persona, alla non visibilità della curva di Via Lacinio ed Hera Lacinio a causa di alberature ubicate lungo entrambi i lati della strada, è necessario nonché urgente un pronto intervento per far fronte a tali problemi di rilevanza sociale, come sopra esposto. Ebbene, stanchi ormai di questa situazione di disagio incresciosa e che si trascina da molto tempo, noi Associazione “Marco Polo”, assieme ai sottoscritti residenti alla Via Lacinio, diciamo “basta” perché non è più tollerabile tale ingiustificabile conduzione e gestione amministrativa del ‘bene comune’.”