“Propongono di svuotare il lago Arvo per eliminare gli oltre 6 milioni di mc di sedimenti accumulati sul fondo, attraverso una manovra definita di fluitazione che permetterà di scaricare tutto nel fiume Arvo, e l’amministrazione comunale di San Giovanni in Fiore in silenzio e senza nessun coinvolgimento del consiglio comunale e della cittadinanza esprime parere favorevole a questa follia che mette a rischio la biodiversità e il paesaggio silano.” E’ questo il commento di Legambiente Sila dopo aver appreso, dalla lettura della documentazione, che il 24 luglio 2013 l’Ufficio tecnico comunale si è già espresso favorevolmente al Progetto di gestione dell’invaso dell’Arvo presentato dalla società A2A alla Regione Calabria, il cui dipartimento regionale ai lavori pubblici ha indetto una conferenza dei servizi che si riunirà per la seconda volta il prossimo 11 settembre. Legambiente Sila denuncia il silenzio che l’Amministrazione Barile ha mantenuto su questa vicenda che, solo grazie alle nostre denunce sulla stampa, è giunta a conoscenza dei sangiovannesi tenuti all’oscuro che di un progetto che sconvolgerà pesantemente il nostro territorio. Infatti, a parte Lorica che avrà ripercussioni pratiche sulle attività turistiche che dovranno fare i conti con un lago svuotato, le maggiori ripercussioni ci saranno lungo tutta l’asta fluviale del fiume Arvo, dalla Diga di Nocelle alle Junture, che dovrà sopportare il carico dei 6milioni di mc di sedimenti rilasciati dal lago con gravi ripercussioni sull’intero ambiente naturale del fiume. Il rischio maggiore, in questo caso, è quello di azzerare completamente la vita all’interno del Fiume, che nel tratto urbano è già sottoposto agli scarichi del depuratore, sequestrato la scorsa estate è mal funzionante, a cui si potranno aggiungere ulteriori carichi inquinanti se non verrà bloccato il progetto di A2A.
Prendiamo atto che, il sindaco Barile, il quale non ha mai perso occasione per informare i cittadini sui presunti danni causati dai vecchi amministratori, ha tenuto nascosta questa decisone che provocherà danni sicuri se non si blocca il progetto di A2A. Con questo comportamento Barile si conferma essere debole con i forti, com’è già accaduto con la discarica di Vetrano, e supino alle richieste e agli interessi dei potere forti, si chiamino A2A come in questo caso o Scopelliti come nel caso della discarica. Troviamo oltremodo ridicolo che esponenti della sua giunta si compiacciano di come il loro intervento, sia stato fondamentale per far riempire le dighe ancora vuote del Votturino e di Re di Sole, mentre tacciono sullo svuotamento del lago Arvo. Il nostro auspicio è che ci sia una rapida correzione di rotta da parte dell’amministrazione comunale, e che si coinvolga l’intero Consiglio comunale, fornendo pure un’adeguata informazione ai cittadini, in un fronte comune per pretendere da A2A un nuovo progetto di gestione dell’invaso dell’Arvo più in linea con gli interessi della nostra comunità e coerente con la tutela della biodiversità del Parco nazionale della Sila. Una correzione di rotta di questo tipo, oggi è possibile anche perché tutti gli altri comuni e le province interessate hanno chiesto maggiori garanzie per una diversa modalità di manutenzione del bacino del lago Arvo ad A2A, e che può essere esplicitata nella prossima conferenza dei servizi prevista per l’11 settembre, alla quale parteciperà anche Legambiente, durante la quale speriamo di non essere i soli a dover difenderà la natura e gli interessi della nostra comunità.