Con la messa in posa della cartellonistica lungo il sentiero che da villaggio Cagno sale fino alla vetta di Montenero a ben 1.880 m, si chiude il secondo ed ultimo campo internazionale di volontariato di Legambiente Sila facente parte del progetto un “Parco per tutti”, in collaborazione con “Fondazione con il Sud”. Questo secondo campo internazionale di volontariato ha visto all’opera oltre ai soci dell’associazione del Cigno Verde di San Giovanni in Fiore, ben 7 volontari provenienti da varie parti dell’Europa e non solo, visto che tra ragazzi provenienti dalla Turchia, dall’Azerbaigian, dalla Serbia, dalla Repubblica Ceca, dalla Slovacchia e dal Belgio l’associazione ambientalista ha ospitato anche un ragazzo giapponese. “Per il nostro circolo è stata la prima esperienza di “Campi di Lavoro di Volontariato” – afferma Giuseppe Veltri Presidente di Legambiente Sila – e possiamo certamente affermare come sia stata un’esperienza piacevole, dove oltre al lavoro previsto dal progetto, si ha avuto la possibilità di poter realizzare uno scambio interculturale”.
Questo secondo campo conclude il lavoro iniziato a luglio dai ragazzi che hanno partecipato al primo campo, un lavoro che ha visto impegnati i volontari a ripristinare l’antica stradella della transumanza, realizzando canalizzazioni di sorgenti, riparando le buche lungo il sentiero, ripristinando i canali di scolo laterali ed infine, realizzando una segnaletica in legno con informazioni in italiano ed in inglese, poste lungo il sentiero che conduce fino alla vetta. “Potrebbe essere l’inizio di tante altre esperienze e di nuovi Campi di Lavoro di Legambiente qui in Calabria – afferma Maria Francesca Ianni Palarchio Responsabile di Campo di Legambiente Sila – visto che sono pratiche diffuse in tutta Europa e in molte parti d’Italia, campi che mirano soprattutto a far conoscere i nostri posti e a formare uno scambio interculturale tra i ragazzi di tutta Europa”. Durante i due campi di volontariato infatti, il circolo Legambiente Sila ha svolto numerose attività previste dal progetto, tra le quali far conoscere le bellezze del posto, quindi della Sila ma anche della costa, centri storici e attività artigianali, ai volontari che hanno partecipato e che entusiasti hanno potuto scoprire bellezze naturalistiche e culturali che non pensavano potessero esserci in quest’angolo remoto dell’Italia.